Golf
‘Saranno Campioni’: Filippo Celli può portare una nuova alba nel golf italiano
Il 2022 difficilmente lo scorderà e sarà per sempre nei suoi ricordi. Un giovane talento per il golf italiano ci voleva proprio, a un anno esatto dallo storico evento della Ryder Cup che sarà organizzato per la prima volta nel Bel Paese (al Marco Simone Golf Club di Roma, sede anche poche settimane fa del 79° Open d’Italia). E questo risponde al nome del neo-professionista Filippo Celli.
Filippo Celli è nato a Roma il 6 settembre 2000 e appartiene all’Olgiata Golf Club. Proprio durante l’Open d’Italia ha ricevuto la “Pallina d’Oro 2022 – Targa Fulvio Golob” (riconoscimento che ogni anno gli iscritti all’Associazione Italiana Giornalisti Golfisti consegnano a chi si è più distinto nel panorama del golf italiano per meriti agonistici e tecnici).
Infatti, come dicevamo, il romano in questa stagione si è laureato campione europeo dei dilettanti, ha conquistato la Silver Medal quale miglior dilettante alla 150esima edizione del British Open 2022 sull’Old Course di St.Andrews, mentre a settembre ha fatto parte del team azzurro che si è imposto nel Campionato Mondiale a squadre. Un tris di risultati che ha lasciato tutti a bocca aperta, ma non gli addetti ai lavori, che intravedono in Celli tutte le potenzialità per diventare un grande giocatore professionista.
Come ad esempio Alberto Binaghi, commissario tecnico della Nazionale dilettanti ed ex-golfista, che indica che il ragazzo è pronto per il World Tour e che nel circuito del vecchio continente troverà gli stimoli per esprimersi al massimo e prendersi tante soddisfazioni. Dunque, la sua presenza tra i pro sorge quasi spontanea e automatica, viste le sue indubbie qualità.
Quali sono i punti di forza del 22enne laziale? Celli coniuga due caratteristiche decisive: è potente e ha ottime mani, per cui tira molto lungo e gioca molto bene attorno al green. E, non da meno, il saper adattarsi ad ogni tipo di percorso, che lo distingue come un giocatore poliedrico.
Il titolo europeo dilettanti (a Valencia, sul percorso del Parador Campo de Golf El Saler, par 72) vinto a giugno con un totale di 280 colpi (64 74 73 69, -8), è stato il quarto trionfo azzurro nella storia della manifestazione dopo quelli ottenuti da Massimo Scarpa nel 1992, da Stefano Mazzoli nel 2015 e da Luca Cianchetti nel 2016. Questo trionfo gli ha dato la possibilità di debuttare nel primo Major della sua carriera al British Open, con il capolavoro appunto della Silver Medal riservata al miglior dilettante del torneo (283 colpi e -5 finale). L’unico italiano a riuscirci era stato Matteo Manassero nel 2009, ma l’elenco dei predecessori di Filippo è da brividi: tra gli altri, Tiger Woods (1996), Justin Rose (1998), Rory McIlroy (2007) e Matthew Fitzpatrick (2013).
La ciliegina sulla torta è arrivata a inizio settembre, con la conquista della 32esima edizione del World Amateur Team Championship in Francia. Per la prima volta nella storia del trofeo l’Italia ha vinto il titolo con Pietro Bovari, Marco Florioli e, appunto, Celli, davanti a Svezia e USA (affermatasi in ben 15 edizioni del mondiale). Un risultato storico, reso possibile grazie anche all’apporto del talento romano.
LE PUNTATE PRECEDENTI DI SARANNO CAMPIONI
Maurizio Contino
Foto: LivePhotoSport