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Sci Alpino
Sci alpino, a Soelden l’Italia resta a guardare. Esordio negativo per i gigantisti azzurri
Il weekend dimezzato di Soelden non ha certamente visto una buona partenza per l’Italia nella Coppa del Mondo di sci alpino 2022-2023. La cancellazione del gigante femminile aveva privato la squadra azzurra di una gara dove poter ottenere subito qualcosa di importante, lasciando dunque ai gigantisti azzurri il compito di aprire la stagione nel miglior modo possibile. Un esordio, però, davvero negativo quello dei nostri portacolori, con un ventottesimo posto come miglior risultato che conferma una domenica da comparsa per l’Italia sciistica.
Il solo Giovanni Borsotti è riuscito ad accedere la seconda manche, chiudendo appunto in ventottesima posizione. Un distacco di quasi sei secondi da Odermatt, una vera e propria enormità per il trentunenne carabiniere di Bardonecchia, che ha sbagliato all’entrata del muro, portandosi poi dietro questo errore per tutta la prova.
Le speranze di un lampo azzurro si erano già interrotte dopo l’uscita di Luca de Aliprandini. Il nativo di Cles è andato in rotazione sul ripido e non è riuscito a controllare gli sci, finendo a quel punto fuori dal tracciato. Soelden si conferma una pista non propriamente amata dall’azzurro, che sperava comunque di vivere un esordio diverso, anche perchè partiva con il pettorale numero sette nel primo gruppo di merito.
Ci si aspettava qualcosa in più anche dai giovani, in particolare Giovanni Franzoni e Filippo Della Vite. Soelden, però, non è una pista che aiuta gli inserimenti con pettorali alti e i due azzurri partivano oltre il 50. Tracciato già rovinato e prime trenta posizioni abbastanza lontane. Tutto rinviato ai prossimi appuntamenti, ma servirà assolutamente abbassare il numero di partenza nel più breve tempo possibile.
Forse chi esce anche un po’ soddisfatto da Soelden è Dominik Paris. Il velocista azzurro si è presentato sul Rettenbach con poche ambizioni, con il pensiero di iniziare a mettersi in moto e di cominciare a testare la gara. Paris ha gareggiato pochissime volte in gigante e ha sofferto sul ripido, ma la qualifica è mancata per tre decimi e comunque dopo Borsotti è stato il miglior azzurro al traguardo nella prima manche.
FOTO: LaPresse