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Sci di fondo, Federico Pellegrino: “Spero gli allenatori seguano le direttive di Cramer, è un’occasione unica di rilancio”

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MILANO – L’inverno si avvicina e gli sport della neve stanno per tornare protagonisti dopo un lungo letargo. In casa Italia c’è grande curiosità per vedere nuovamente all’opera Federico Pellegrino, punta di diamante dello sci di fondo nostrano, pronto a ripartire per un nuovo ciclo olimpico verso i Giochi di Milano-Cortina 2026. OA Sport ha intervistato l’azzurro, focalizzandosi sui temi più importanti prima del via dell’annata agonistica, nel corso del FISI Media Day.

Dopo aver vinto due medaglie olimpiche, un titolo mondiale ed due Coppa del Mondo sprint, a 32 anni come riparti e con quali obiettivi?

Gli obiettivi sono quelli della mia filosofia di vita di tutti questi anni, ovvero cercare di migliorarmi giorno dopo giorno e riuscire a mettermi nelle condizioni di dare il 100%. Questo è l’obiettivo primario e si parte per un nuovo quadriennio olimpico importante, perché a Milano-Cortina 2026 saremo qui in Italia, però non guardo troppo in là e penso un anno alla volta. Adesso manca un mese e mezzo al via della prossima stagione, quindi rimango concentrato sull’oggi“.

Ti senti ancora uno sprinter puro? Hai impostato la preparazione da sprinter come in passato?

La mia preparazione, dal 2014, è la stessa e identica a quella degli atleti distance. Lo sprinter non può permettersi una preparazione differenziata come può avvenire invece per gli sprinter dell’atletica. Lo sprinter nello sci di fondo deve avere la capacità di smaltire il lattato in poco tempo e per poterlo fare bisogna accumularne il meno possibile, andando comunque il più veloce possibile nei turni, e poi recuperare al meglio tra una fase e l’altra. Questo non può fare a meno di qualità di resistenza, quindi io continuo ad allenarmi lì e continuo ad essere anche veloce, che è importante anche in vista delle gare distance. Tanto dipende dagli obiettivi, l’anno scorso il mio era quello di fare più gare possibili e anche quest’anno lo sarà“.

Ai prossimi Mondiali la gara skating sarà quella a coppie, su quale evento punterai maggiormente?

“Sicuramente quella gara è molto importante. Al momento nel mio palmares mancano all’appello una medaglia mondiale e olimpica in staffetta ed una medaglia olimpica nella team sprint, quindi cercherò di riuscire a farmi trovare pronto nel momento in cui dovessi essere chiamato a rappresentare l’Italia in questi eventi a squadre. La team sprint a tecnica libera sarà importante, due anni fa ai Mondiali di Oberstdorf potevamo dire la nostra per la finale, speriamo di essere più fortunati nel sorteggio della semifinale“.

Sei tornato ad allenarti in Italia anche con i ragazzi più giovani. Pensi che finalmente qualcosa si possa muovere, magari non quest’anno ma in prospettiva verso Milano-Cortina 2026 e oltre? 

Ho visto tanto entusiasmo da parte degli atleti. Mi auguro che anche gli allenatori un po’ alla volta capiscano che questa è un’opportunità più unica che rara per rilanciare il nostro mondo, non vi si può rinunciare. Gli atleti li vedo come sempre, molto motivati d’estate, però spero che soprattutto gli allenatori seguano la linea di Cramer e che possano dare la possibilità ai nostri ragazzi di esprimersi al meglio. A livello junior siamo tra i più forti al mondo, perché tra EYOF e Mondiali Junior facciamo medaglie da tanti anni, poi però nel passaggio al mondo del grandi trovano sempre delle difficoltà imposte un po’ anche dal sistema. Mi auguro che con questa figura esterna si possano superare“.

VIDEO: L’INTERVISTA A FEDERICO PELLEGRINO

Foto: Lapresse

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