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Serie A, da Baldanzi a D’Andrea: il segnale che i giovani italiani esistono ancora

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A poco più di un mese dal via dei Campionati Mondiali 2022 di calcio maschile, seconda rassegna iridata consecutiva senza l’Italia, il movimento calcistico azzurro è alla disperata ricerca di giovani talenti in grado di elevare nei prossimi anni il livello medio della Nazionale soprattutto in difesa e nel ruolo del centravanti.

Qualche segnale incoraggiante comincia ad intravedersi all’orizzonte in questa prima parte di stagione nella nostra Serie A, con alcuni profili interessanti Under 21 o addirittura Under 19 che si stanno ritagliando un ruolo abbastanza importante in diverse squadre.

Pensiamo subito all’Atalanta di Gian Piero Gasperini, che schiera ormai stabilmente nell’undici titolare due emergenti difensori azzurri come Caleb Okoli (21 anni) e Giorgio Scalvini (18), ma anche ad un Empoli che può contare su due talenti italiani del futuro come Fabiano Parisi (terzino sinistro, 21 anni) e Tommaso Baldanzi (trequartista, 19), con quest’ultimo ormai in rampa di lancio al rientro da un infortunio dopo aver segnato il suo primo gol in campionato contro l’Hellas.

Molto intrigante in prospettiva anche l’evoluzione del diciottenne Luca D’Andrea, trequartista mancino del Sassuolo che ha debuttato un mese fa con il Torino (per l’emergenza infortuni nel reparto offensivo neroverde) ed è stato richiamato in causa ieri sera da Dionisi sin dal primo minuto contro l’Atalanta, mettendo a referto l’assist per la rete di Kyriakopoulos. Da monitorare infine la crescita di alcuni centrocampisti di qualità come Nicolò Rovella, Fabio Miretti e Nicolò Fagioli.

Foto: Lapresse

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