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Sport Invernali, quale sarà l’impatto dell’esclusione di Russia e Bielorussia dalle Coppe del Mondo Fis 2022-23?

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Nella giornata di sabato 22 ottobre, la Fis ha deciso di prolungare l’embargo nei confronti degli atleti russi e bielorussi, ai quali, pertanto, non sarà consentito di gareggiare in Coppa del Mondo nel corso della stagione 2022-23. O quantomeno non sarà permesso loro di iniziarla, perché se per qualche miracolo il conflitto nell’Europa dell’Est dovesse cessare, allora la situazione sportiva potrebbe a sua volta tornare alla normalità. Eventualità, al momento, utopica.

La mossa della Federazione Internazionale dello Sci e dello Snowboard avrà ripercussioni molto diverse a seconda degli sport. Senza dubbio il più condizionato sarà lo sci di fondo, disciplina già in forte crisi di per sé, che per di più vedrà venire meno i temi più interessanti dell’epoca corrente, a cominciare dal dualismo tra il norvegese Johannes Høsflot Klæbo e il russo Alexander Bolshunov. Inoltre non avremo modo di assistere alla prepotente crescita del giovanissimo Alexander Terentev, che lo scorso inverno nelle sprint aveva saltuariamente dato fastidio proprio al dominatore scandinavo.

In realtà, senza la Russia avremo un cast di protagonisti letteralmente dimezzato. Cancelli sbarrati a chi ha conquistato 6 delle 12 medaglie maschili individuali agli ultimi Giochi olimpici. Più che di Sfera di cristallo, sarà bene parlare di Reggiseno di cristallo, perché non avremo una Coppa del Mondo, bensì una Mezzacoppa del Mondo. Avendo citato un capo d’abbigliamento tipicamente femminile, è bene introdurre anche il discorso relativo all’altra metà del cielo, che perde un altro punto di riferimento dopo Therese Johaug. Natalia Nepryaeva, vincitrice della classifica generale 2021-22, è stata messa alla porta, così come tante connazionali di livello assoluto.

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Anche alcuni ambiti dello snowboard risentiranno pesantemente della decisione Fis. Uno su tutti, il comparto alpino. Sofiya Nadyrshina, Igor Sluev, Andrei Sobolev, Dmitrii Loginov, Vic Wild e Milena Bykova sono tutti attori protagonisti della disciplina a cui sarà impedito di recitare la propria parte. Un discorso che vale, a maggior ragione, per il freestyle. Per esempio il contesto dell’aerials perderà il proprio dominatore, Maxim Burov. Si gareggerà, quindi, in contumacia del migliore in assoluto e di tanti altri uomini capaci di frequentare i quartieri nobili delle classifiche, come il fratello minore Ilya, bronzo olimpico a Pechino, a cui possiamo aggiungere Stanislav Nikitin e Pavel Krotov. Tutti habitué dei podi del massimo circuito di cui non vedremo traccia nel 2022-23. Fra le donne, tanti saluti alla bielorussa Hanna Huskova.

Il salto con gli sci non perde attori protagonisti, ma vede indubbiamente indebolito il proprio supporting cast. In ambo i sessi, la Russia era a tutti gli effetti l’anello di congiunzione fra le superpotenze e i Paesi di seconda fascia. Si libereranno però diversi posti in zona punti e, guardando ai maschi, l’embargo priverà il massimo circuito dei due teenager più competitivi del momento (Danil Sadreev e Ilya Mankov). Infine, per sci alpino e combinata nordica, avere o non avere russi e bielorussi è, di fatto, ininfluente.

Insomma, come si può notare la magnitudine della decisione Fis varia a seconda dell’ambito agonistico. Lo sci di fondo, nonché certe branche dei microcosmi snowboard e freestyle, perderanno il proprio numero 1 o numero 2 in termini globali, vedendo peraltro fortemente depauperato il campo partenti. Altrove, invece, cambierà poco. La domanda è quanto a lungo ci si troverà a vivere questa situazione, fonte di storture e difficoltà sia nello sport che nella vita quotidiana di ognuno di noi, a meno che non si sia coinvolti nell’industria bellica, unica vera vincitrice e beneficiaria della bruttura in corso nell’Europa orientale.

Foto: La Presse

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