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Sport invernali. Simon Ammann non molla, ma dopo gli addii di Federer e Cologna lo sport svizzero è povero di personaggi

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Nei giorni scorsi, i mezzi d’informazione svizzeri avevano riportato l’indiscrezione secondo la quale Simon Ammann fosse prossimo ad appendere sci e tuta da salto al chiodo. Stando a quanto emerso sui media rossocrociati, il quarantunenne elvetico non avrebbe effettuato alcun genere di allenamento durante l’estate. Lo stesso direttore della squadra Berni Schödler aveva dichiarato come non avesse alcun genere di sicurezza in merito al proseguimento della carriera del quattro volte campione olimpico.

Lunedì, però, il diretto interessato ha smentito l’ipotesi del ritiro. Durante un incontro con i media, ha affermato di aver dedicato i mesi estivi principalmente ai propri studi universitari, ma di non avere nessuna intenzione di chiudere la propria attività agonistica. Al contempo, l’ex Harry Potter del salto con gli sci (così soprannominato per la somiglianza giovanile con Daniel Radcliffe, interprete del maghetto sul grande schermo) ha ammesso di essere in evidente ritardo di condizione. Il suo inverno sarà focalizzato sulla seconda parte di una lunghissima stagione, che culminerà con i Mondiali di Planica e si chiuderà con le gare di volo addirittura a inizio aprile.

Il tema Ammann è particolarmente sentito in Svizzera, dove Simon è ancora estremamente popolare nonostante i risultati, per quanto più che dignitosi in relazione all’età, non sono più quelli di un tempo. Non bisogna dimenticare come, in questo 2022, lo sport della Confederazione abbia dovuto incassare i ritiri di due propri fuoriclasse. A marzo ha detto addio il trentaseienne Dario Cologna, le cui imprese hanno caratterizzato lo sci di fondo per oltre un decennio. Poche settimane orsono, invece, sono arrivati i titoli di coda sulla carriera di Roger Federer, coetaneo di Ammann e capace di riscrivere la storia del tennis.

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Insomma, in terra rossocrociata ci si rende conto di come una generazione d’oro di sportivi stia giungendo al capolinea. Anche Stan Wawrinka, 37 anni e tanti acciacchi, sembra vicino a doversi arrendere all’inesorabile passare del tempo, nonostante stia provando a risalire il ranking mondiale. Il punto è che non ci sono grandi personaggi pronti a sostituirli. Lo sciatore Marco Odermatt è forse l’unico giovane di grande impatto mediatico attualmente spendibile.

Peraltro, anche fra i Cantoni, ci si “rifugia” nel calcio. In tanti sono convinti che la nazionale possa fare bene ai prossimi Mondiali. Reduce dai quarti di finale degli Europei, dall’essere riuscita a sovrastare l’Italia nel girone di qualificazione alla Coppa del Mondo, e forte di un paio di belle vittorie su Portogallo e Spagna in Nations League, l’A-Team gode di grande considerazione fra i media sportivi dei nostri vicini settentrionali.

Inserita in un girone non complicatissimo (con il Brasile sarà dura, ma Serbia e Camerun sono avversarie alla portata) e con un potenziale tabellone dove all’orizzonte si stagliano proprio le due nazionali iberiche già sconfitte in Nations League, c’è chi sogna di vedere Haris Seferovic e soci fare strada in Qatar. Sarà così? Di sicuro, Ammann si godrà i Mondiali in pace, poiché la sua stagione verosimilmente comincerà solo dopo che l’iconico trofeo concepito dall’orafo Silvio Gazzaniga e prodotto ai margini meridionali della Brianza sarà alzato al cielo, la sera del 18 dicembre.

Foto: La Presse

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