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Tiro a volo, Diana Bacosi: “Sono arrivata al Mondiale preparata. Alle Olimpiadi? Attenzione ai volti nuovi”

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Dopo aver vinto il secondo titolo mondiale della sua carriera, qualche settimana fa ad Osijek, in un’affermazione che è coincisa anche con l’ottenimento per l’Italia di una carta olimpica verso Parigi 2024, Diana Bacosi, la regina dello skeet femminile planetario, ha fatto il punto della situazione su quello che è successo e su quello che potrà succedere nel prossimo biennio.

Intervistata dal sito ufficiale della Federazione Italiana Tiro a Volo, l’umbra (campionessa olimpica a Rio 2016 e vicecampionessa a Tokyo), si è così espressa su vari temi.

Sul Mondiale: ” Sono sicuramente arrivata a questo Mondiale molto preparata dopo la delusione del Campionato d’Europa in cui avevo sfiorato la conquista della carta. L’Europeo aveva effettivamente prodotto molta amarezza ma in effetti ha scatenato anche un po’ di cattiveria agonistica. Il mio obbiettivo principale e dichiarato del Mondiale era entrare in semifinale e in finale e poi conquistare la carta per Parigi. Sinceramente questa volta non ho pensato troppo al fatto che che ero in semifinale e in che modo si stava appunto disputando quella semifinale. Diciamo piuttosto che ho concentrato la mia attenzione sul fatto che c’era un’ottima opportunità da cogliere perché si stava verificando una situazione favorevole: in corsa per la finale c’era l’inglese Amber Hill che era già in possesso della carta e c’erano due atlete degli Stati Uniti e quindi soltanto ad una sarebbe stata assegnata la carta se anche entrambe fossero arrivate ai primissimi posti. Certamente però mi ero preparata molto per la finale e soprattutto, nei giorni che hanno preceduto il Mondiale, ero entrata nella condizione mentale giusta. Poi avevo curato anche qualche aspetto che a prima vista sembra secondario: per fare un esempio, Osijek è un campo particolare perché la visibilità, specialmente per noi dello Skeet, è scarsa dal momento che c’è il bosco sullo sfondo e le condizioni variano molto con il variare della luce. Per questo motivo ho lavorato accuratamente sulla scelta delle lenti degli occhiali.”

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Sulle condizioni di allenamento e la fase di qualificazione: “Innanzitutto abbiamo avuto la possibilità di provare poco l’impianto in cui avremmo poi gareggiato. Inoltre la gara di qualificazione è stata sofferta perché tutte noi abbiamo compreso che il margine di errore doveva essere molto basso. Uno zero per ogni serie era tutto quello che ci si poteva permettere, nonostante che, per le difficoltà dell’impianto, la probabilità di fare errori è sempre stata abbastanza alta per tutta la gara. Sono sempre stata consapevole che commettere più di un errore per serie avrebbe potuto compromettere la gara e farmi finire fuori dalle prime otto posizioni.”

Infine sullo scenario relativo alle possibilità di qualificazione delle altre colleghe europee alle prossime Olimpiadi, Diana Bacosi ha detto: “Sicuramente con il nuovo regolamento troveremo un bel po’ di volti nuovi. Basta considerare che le carte destinate all’Europa sono poche: nel corso del prossimo anno saranno in palio agli Europei, ai Mondiali e agli European Games e poi ad un Gran Premio che probabilmente sarà calendarizzato nel 2024. Quindi, da qui alle Olimpiadi, ci sono in prospettiva soltanto altre quattro possibilità e sono davvero poche per immaginare che tutte le atlete europee con un rango tecnico e agonistico da Olimpiade riescano a strappare la promozione. Per intendersi, ci saranno alcune atlete che hanno occupato ruoli di vertice nelle competizioni internazionali di questi ultimi anni che non riusciranno a qualificarsi. Ci saranno poi delle promozioni attraverso il ranking, ma al momento il regolamento non permette di capire quali e quante gare verranno considerate. Certamente, però, quantomeno quello dello Skeet femminile sarà davvero un mondo nuovo rispetto a quello che avevamo visto a Rio”.

Foto: Lapresse

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