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Pallavolo
Volley femminile, la A1 inizierà una settimana dopo il Mondiale. Nessun rispetto per la salute e il recupero delle giocatrici
Una settimana esatta. Il pazzo calendario del volley stavolta probabilmente ha oltrepassato il limite del rispetto per atlete e club. Sette giorni è il tempo che si dà alle giocatrici impegnate fino all’ultimo giorno del Mondiale e sono una cinquantina, quasi tutte impegnate nei maggiori campionati, fra cui quello di A1 femminile, per smaltire le fatiche della rassegna iridata, raggiungere la sede del club di appartenenza e iniziare una stagione lunga e durissima che si concluderà per tante a maggio inoltrato.
Una gestione dei tempi quantomeno discutibile, anche perché tra qualche mese potremmo trovarci, come è già accaduto in passato, ad analizzare i troppi infortuni e la mancanza di spettacolo nei campionati maggiori a causa delle assenze pesanti di giocatrici che non hanno nemmeno avuto il tempo di disfare la valigia dopo un torneo massacrante come quello che si è disputato tra Polonia e Olanda.
Il problema non è solo delle giocatrici che avrebbero bisogno di un po’ di riposo dopo tre settimane di fatiche che arrivano al termine di almeno 40 giorni di preparazione ininterrotta. Il problema è dei club e dei tecnici che si ritrovano a dover inserire giocatrici, a volte mai viste prima dalle compagne, in una sola settimana per poi andarsi a giocare punti già molto importanti nei primi turni di campionato.
Ad aggiungere difficoltà ulteriori il calendario della A1 ha piazzato tre giornate nella prima settimana di gare e dunque il sovraccarico di fatica rischia davvero di schiacciare alcune atlete. Un incrocio che si poteva e doveva evitare in qualche modo, è bene ripeterlo, per una questione di rispetto nei confronti di chi questa disciplina la pratica o fa in modo che altri la pratichino (come tecnici e dirigenti) e di chi questo sport lo segue come gli spettatori che rischieranno nelle prime giornate di assistere a spettacoli monchi perché difficilmente è pensabile che chi ha disputato quarti o finali del Mondiale possa sobbarcarsi tre partite (magari un paio con soluzione al tie break) in sette giorni.
A parziale consolazione del mondo del volley nostrano, bisogna dire che anche altri campionati di riferimento, il turco su tutti, ha scelto di partire immediatamente e la scelta, su questo i dirigenti nostrani hanno ragione, era abbastanza obbligata perché fra poco iniziano le Coppe Europee e diventa complicato avere a disposizione infrasettimanali dove piazzare qualche turno. Un gatto che si morde la coda e continua a mordersela fin quando, stremato, non cadrà a terra.
Photo LiveMedia/Valerio Origo