Pallavolo
Volley femminile, lo “spauracchio” Brasile tra l’Italia e la Finale ai Mondiali
Non è propriamente una bestia nera ma poco ci manca. Il Brasile ai Mondiali è da 12 anni indigesto all’Italia che ha incontrato le verde-oro tre volte nelle ultime quattro edizioni subendo altrettante sconfitte, alcune pesanti, altre, come quella della scorsa settimana nel primo match della seconda fase del trofeo iridato, quasi indolori.
Il Brasile è l’unica squadra ad aver battuto le azzurre finora al Mondiale e questo un pizzico di apprensione lo crea alla squadra di Mazzanti che ha seguito con grande attenzione il quarto di finale di martedì sera che ha visto la formazione allenata da Ze Roberto riacciuffare per i capelli una partita che sembrava persa con il Giappone.
Non è un Brasile eccelso, quello che si appresta ad affrontare l’Italia per andarsi a prendere il posto in finale ma è sicuramente una squadra con grande carattere, che non molla anche nei momenti più complicati (anche contro le azzurre ne ha affrontati e alla fine ha saputo vincere) e che fa leva soprattutto sulla classe della schiacciatrice Gabi, esplosa in tutta la sua bravura e classe anche in Nazionale dopo aver trascinato il Vakifbank al trionfo in Champions League nella stagione passata.
L’Italia non è riuscita a limitare la schiacciatrice verde-oro che si sta confermando come una delle attaccanti più forti di questo Mondiale: braccio veloce e potente al tempo stesso, sembra essere in grande sintonia con Macris (ma anche con Roberta) che gli spara traiettorie tesissime mandando spesso in tilt il sistema di muro e difesa avversario, sia da prima sia da seconda linea dove, in pipe, la schiacciatrice brasiliana diventa quasi inarrestabile.
Molto meno devastante risulta essere il resto della batteria di attaccanti di palla alta del Brasile che Ze Roberto ha giostrato nel match contro il Giappone. L’impressione è che, visto il risultato del precedente tra Italia e Brasile, l’allenatore brasiliano punterà ancora una volta su Pri Daroit e Tainara nei ruolo di seconda banda e opposta, uscite (quasi per la disperazione) dopo due set e sostituite da Rosamaria e Lorenne, che, pur senza strabiliare, hanno disputato una gara onesta contribuendo alla rimonta della squadra brasiliana.
L’Italia si dovrà concentrare tanto su Gabi, sapendo che Macris ha a disposizione altre armi ma che, prima o poi, andrà a cercare la sua attaccante più forte. La speranza è che Egonu non si faccia scappare la pazienza come accadde una settimana fa, andando a cercare angoli impossibili. Il Brasile sa bene cosa deve fare contro la forte schiacciatrice azzurra che dovrà avere pazienza, cercare di non pagare dazio in caso di ripetute difese delle rivali e far valere la sua grande classe che una volta di più può e deve fare la differenza come accadde nella finale di Nations League in Turchia a luglio.
Foto Fivb