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Volley femminile, regolamento assurdo e tabellone squilibrato ai Mondiali: strada più semplice per Serbia e Usa

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Il regolamento dei Mondiali 2022 di volley femminile assomiglia a un serpente che si morda la coda in maniera assurda e insensata. Nei fatti la rassegna iridata è stata divisa in due blocchi ben distinti: uno che si sviluppa in Olanda e uno che si smuove in Polonia, due segmenti paralleli che si incroceranno solo in occasione della Finale di Apeldoorn. Questo è il motivo per cui quarti di finale e semifinali saranno le repliche di partite già disputate tra prima e seconda fase a gironi, togliendo la possibilità di ammirare nuovi incroci che avrebbero dato più valore tecnico a questa competizione.

Il tabellone risulta squilibrato. La Pool E ha un tasso tecnico mediamente più elevato: Italia, Brasile, Cina, Giappone, Belgio e Olanda si stanno fronteggiando a viso aperto, il livello risulta importante e per vincere contro le dirette avversarie bisogna sfoderare un gioco rimarchevole. Nella Pool F, invece, la sensazione è che Serbia e USA abbiano vita troppo facile: Turchia, Thailandia, Repubblica Dominicana e Polonia sono troppo altalenanti, incappano in risultati a sorpresa e nel frattempo si sono ributtate nella mischia anche le poco accreditate Germania e Canada.

Volley femminile, Italia verso un quarto di finale con Brasile o Giappone? A meno che la Cina…

Le Campionessa del Mondo e le Campionesse Olimpiche sembrano avere un cammino più agevole, a meno che la Turchia di Giovanni Guidetti non tiri un brutto scherzo alle due corazzate. Solo le anatoliche appaiono in grado di fronteggiarle perché le asiatiche, le caraibiche e le padrone di casa non sembrano essere all’altezza, salvo sorprese impreviste. L’Italia ha dovuto e dovrà invece fare i conti con cinque rivali di rango, nelle partite da dentro o fuori servirà davvero alzare l’asticella se si vorrà raggiungere l’atto conclusivo. Contro Serbia o USA, che sembrano lanciatissime…

Foto: FIVB

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