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ATP Finals 2022: a Novak Djokovic bastano due tie-break per battere Taylor Fritz, continua la caccia a Federer

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Novak Djokovic continua la propria corsa alle ATP Finals 2022. Al Pala Alpitour di Torino il serbo raggiunge la finale battendo in due tie-break l’americano Taylor Fritz: 7-6(5) 7-6(6) il punteggio che mette il già cinque volte vincitore di questo torneo nelle condizioni di agganciare Roger Federer a quota 6. Un’ora e 54 minuti bastano a chiudere il pomeriggio piemontese, in attesa dell’altra semifinale, quella tra il norvegese Casper Ruud e il russo Andrey Rublev.

Dopo una fase iniziale abbastanza equilibrata, corrispondente ai primi quattro game, i guai per Fritz cominciano nel quinto: Djokovic aumenta il ritmo degli scambi e forza l’americano a sbagliare. Risultato: tre palle break, con la prima sfruttata dal serbo che fa di Fritz uno yo-yo. La reazione del numero 1 USA è pronta, però: un paio di soluzioni di dritto, il serbo che cala un momento, sbaglia in larghezza di rovescio ed è controbreak: 3-3. Si rischia un terzo servizio strappato di fila, ma lo statunitense evita guai e risale da 0-30. Si arriva così al tie-break, che resta in grande equilibrio fino al 5-5. In quel momento Djokovic sale di livello, ed è l’ultimo punto l’emblema, con un dritto in corsa sulla riga che vale il 7-5 dopo 55 minuti.

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Lo sforzo del tie-break si sente nel 21 volte vincitore Slam, che cede subito la battuta al suo avversario. Fritz, per buona misura, è bravo a tenere a distanza il campione di Wimbledon, se non altro perché al servizio le cose vanno bene fino al 4-3. Qui, però, si ritrova sotto 0-30 e, sul 30-30, deve inventarsi una stop volley molto complessa, oltre che non da lui, per arrivare in zona 5-3. Il patatrac arriva nel decimo game: sul 30-30 l’americano sbaglia un rovescio, mettendolo in rete, da due passi: è palla break. Djokovic, nel punto successivo, lo allontana dalla riga di fondo e costringe a sbagliare, guadagnandosi il 5-5. Tie-break atto secondo, in sostanza: di nuovo equilibrio enorme, con Fritz che, sotto di un minibreak, s’inventa di tutto pur di arrivare al 5-5. Il serbo ha un match point sul 6-5, lo spreca con il dritto lungo, ma si riprende tutto negli ultimi due punti, guadagnandosi l’ultimo atto.

Dove si decide, per certa misura, il confronto è nell’incisività sulla seconda, poste le altre statistiche simili: 14/23 Djokovic contro 9/26 Fritz, in altre parole 61% contro 35%, è un dato che fa riflettere su come il serbo è in grado di vincere le partite. Ed è solo uno dei tanti modi.

Foto: LaPresse

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