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ATP Finals 2022, i favoriti: Djokovic vuole raggiungere Federer, Nadal per l’ultimo alloro che manca. Attenzione a Tsitsipas e Medvedev
Ancora due giorni e si aprirà il sipario verso Torino. Al Pala AlpiTour è tutto pronto per l’evento dell’anno tennistico, le Nitto ATP Finals 2022; un’edizione che non vede propriamente il vero e proprio gotha della stagione, visto il forfait di Carlos Alcaraz per l’infortunio agli addominali di Parigi-Bercy e l’ormai lunga assenza di Alexander Zverev, fermatosi proprio quando stava compiendo quel passo decisivo per sedersi definitivamente al tavolo dei grandi. Ma si combatterà strenuamente per portarsi a casa un titolo prestigioso e tanti bei punti per la classifica ATP.
Parli di Finals, e come fai a non mettere tra i favoriti Novak Djokovic. Il serbo vanta cinque edizioni in saccoccia e vede ad un passo la chance per pareggiare il conto con Roger Federer, ma è dal 2015 che non si porta a casa il trofeo di fine anno. A Torino potrebbe avere motivazioni in più: rispetto agli altri giocatori ha molte più energie da spendere, avendo disputato solo 10 tornei, e le parole al veleno di Cameron Norrie, che aveva definito ‘ingiusta’ la qualificazione di Nole alle Finals per il successo di Wimbledon. La finale di Parigi-Bercy, con cui ha guadagnato la top 8 nella Race, è un primo passo, e poi sappiamo che il serbo, quando sa di avere un ‘nemico’ si esalta ancora di più. Il vero problema di Djokovic è che è capitato nel cosiddetto ‘girone di ferro’, con vincitori di due delle ultime tre edizioni.
Infatti dovrà incrociare immediatamente sia Stefanos Tsitsipas, trionfante nel 2019, che Daniil Medvedev, sorridente l’anno successivo. Per entrambi una stagione da sufficienza stiracchiata, anche perché ci si aspetta sempre qualcosa di più da loro. Partendo dal russo, il ko con Rafa Nadal agli Australian Open sembra averlo condizionato per lungo tempo, tanto da non riuscire mai ad imporsi negli appuntamenti importanti; poco meglio per l’ellenico, che sta ormai rendendo Montecarlo il giardinetto di casa sua, ma non può più bastare per un giocatore dotato di momenti abbacinanti nel proprio gioco.
E poi, inseriamo nel conteggio anche Rafa Nadal. Tutto rema contro di lui, dal suo storico nel Master di fine anno (mai vinto in dieci edizioni e due sole finali, l’ultima nel 2013) e la condizione non proprio ottimale messa in campo a Parigi-Bercy contro Tommy Paul. Ma non si può mai sottovalutare un campione del genere: per cinque mesi in molti lo hanno accantonato nei propri pronostici e nei primi due tornei dello Slam alla fine ha trionfato un acciaccato trentaseienne di Manacor. Dovrà controllare al meglio ogni centimetro del proprio corpo per essere competitivo, ma farà qualunque cosa per potersi giocare quella che potrebbe essere l’ultima chance della sua vita per aggiudicarsi le Finals.
E degli altri quattro? Rientrano tutti nel campo delle possibili sorprese. Semmai si dovesse decidere di spendere un nichelino al di fuori dei giocatori nominati in precedenza, il prescelto potrebbe essere Felix Auger-Aliassime, autore di un ultimo mese strepitoso; a Parigi contro Rune è però esploso improvvisamente dopo quattro settimane di tennis, vediamo se sette giorni gli sono bastati per riprendere il ritmo. Più dietro Andrey Rublev, sempre una minaccia nel match singolo ma da capire nel lungo periodo, un Casper Ruud migliorato sul cemento ma ancora un po’ dietro agli altri, e Taylor Fritz, rientrato in gioco dopo l’infortunio di Alcaraz.
Foto: LaPresse