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Basket, Georgia-Italia 84-85: le pagelle degli azzurri. Spissu MVP, Ricci arte del finale

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Italia qualificata per i Mondiali del 2023. Questo è il responso della partita vinta a Tbilisi, in Georgia, per 84-85 al termine di un finale veramente convulso in una partita quasi persa, vinta e poi sofferta fino all’ultimissimo istante. Di seguito le pagelle degli azzurri.

GEORGIA-ITALIA 84-85: LE PAGELLE DEGLI AZZURRI

Pajola 5.5: è nei fatti una media tra il 7.5 di prima e il 3.5 del finale. Prima è su tutte le palle, non fa passare niente e nessuno, è un mastino, il terrore dell’intero attacco georgiano davanti, dietro, sopra e sotto. Negli ultimi 35 secondi, però, rischia di rovinare tutto con una brutta persa e un altro enorme rischio (i due liberi non entrano nel computo perché quelli si possono sbagliare: è capitato a Fontecchio, è capitato a lui, capiterà sempre a tanti).

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Ricci 7.5: se l’Italia vince lo deve anche a lui, che non si scompone mai, è sempre presente nei momenti decisivi e firma la tripla del temporaneo +5 nel finale. Gioca 30′, più di quelli che gli spettano di solito, ma è importante in maniera estrema, giocatore che porta equilibrio e sostanza se ce n’è uno.

Severini 6: bella performance anche per lui, importante nel rilanciare gli azzurri dal -5. Non è perfetto in alcune scelte, sintomo del fatto che ancora il processo di crescita (comunque buono) è in corso e a Tortona si svilupperà ancora. Rimane però un’esperienza, la sua, più positiva che negativa.

Spissu 8: è l’uomo del destino. Sì, colleziona quattro palle perse a volte pure abbastanza brutte, ma quel che conta è che ci pensa lui ai tiri decisivi, con 15 punti, 8 assist, 6 rimbalzi, presenza costante e quello spirito che non gli manca mai. Del resto, Pozzecco si fida da anni di lui, e non per caso.

Vitali 7: giornata importante per lui, che manda a bersaglio le prime tre triple che gli capitano tra le mani. Sempre al posto giusto, gioca una delle migliori partite della sua vita con la maglia della Nazionale.

Baldasso 6: non brilla, nel senso che non gli entrano vari tiri e un paio di scelte le forza, ma nemmeno demerita, nel senso che con lui la squadra resta ordinata quel tanto che basta per non farsi troppo sorprendere.

Biligha 7: grande partita del centro di Milano. Energia, canestri, vallate oscurate: questo è Paul Stephan Biligha, un giocatore che ha vissuto tutta la carriera per smentire i critici. E, ora, è protagonista senza riserve.

Caruso ne: non entrato.

Mannion sv: il voto ideale sarebbe un 6 tendente al 6.5 finché è stato in partita, nella quale era entrato carico. Oppure un 3, ma agli arbitri perché i due fischi che lo hanno messo fuori dalla partita tutto sono meno che comprensibili. In queste condizioni la sua performance ha poco di giudicabile.

Moraschini 5: solo 3’49” per lui, il tempo per comprendere che non è in giornata bucando completamente un facile passaggio su ribaltamento.

Petrucelli 5.5: se si toglie una tripla nell’ultimo quarto, non eccelle a livello realizzativo. In questo contesto sembra soffrire di più rispetto a Brescia, dov’è la prima o la seconda opzione offensiva a seconda delle situazioni.

Tessitori 7.5: efficacissimo all’inizio così come a Pesaro, stavolta riesce a mantenere una costanza per tutta la partita. Suoi i sei punti di fila nel terzo quarto che tengono lontana la parte iniziale della Georgia in fase arrembante.

Pozzecco 6.5: bravo a cavalcare diverse onde positive, si prende il fallo tecnico semplicemente quando arriva l’incomprensibile espulsione di Mannion. In qualche occasione sembra ritardare un pochino troppo dei cambi, ma finché la prova del campo gli da ragione è lui quello con il coltello dalla parte del manico.

Credit: Ciamillo

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