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Basket, Paolo Banchero: “Italia, il futuro è luminoso. Abbiamo una squadra molto buona, fantastiche passione e unità”

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Nelle scorse ore, il sito ufficiale della FIBA (o meglio, la branca relativa ai Mondiali 2023) ha pubblicato una lunga e interessante intervista a Paolo Banchero, effettuata nella prima metà di novembre. Tanti i temi toccati, e tutti molto vicini alla Nazionale italiana, dalla quale è ormai attesissimo in proiezione Mondiali 2023.

In primis, sa che tra NBA e FIBA c’è della differenza: “Il modo di giocare è un po’ diverso, ma darò tutto, tutte le mie energie, e l’impatto sulla squadra nazionale nel miglior modo che potrò. Penso che il basket FIBA sia molto interessante, e guardare i ragazzi giocare per la squadra nazionale è qualcosa di grande da guardare e analizzare. Gli Europei sono stati molto, molto competitivi e i tifosi sono stati fantastici, a vedere queste arene piene e folle rumorose che sono state così efficaci come sesti uomini. E’ meraviglioso“.

Alta l’impressione dell’ultima edizione di Eurobasket: “Le formazioni erano piene di giocatori di talento, e c’erano anche stelle NBA, ma nonostante questo ha vinto la Spagna, e questo dimostra che il basket è uno sport di squadra e i team che giocano molto uniti e condividono la palla hanno più chance di vincere titoli e medaglie. Il livello di competitività in Europa è molto molto alto e il futuro è roseo. Vedere giocatori come Giannis, Nikola Jokic e Luka Doncic, per esempio, è grande per il basket europeo. La loro passione e il loro amore per rappresentare il loro Paese è una gran cosa da vedere“.

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Non lesina complimenti al modo di giocare degli azzurri: “Hanno giocato belle partite, e mi è piaciuto molto il modo in cui hanno giocato contro la Serbia, dove hanno mostrato una difesa incredibile e grandi movimenti in attacco. E’ stato impressionante, molto bello da vedere. La passione e l’unità che hanno sono fantastiche, come anche la passione che mettono coach e staff. Il modo in cui gioca la squadra è ugualmente superbo. Il fatto di battere una squadra come la Serbia fa capire cos’è in grado di fare la Squadra Azzurra. Abbiamo una squadra molto buona, e il futuro è luminoso, questo è sicuro“.

Parla anche del rapporto con Mannion: “Nico è un mio buon amico, parliamo spesso di molte cose. Voglio sapere sempre di più sull’Italia, sulla cultura e sulla squadra nazionale, perché sono anche uno studente del gioco. Mi dice solo grandi cose sull’Italia, sui ragazzi, sul coaching staff. Sono felice per lui, felice di vedere che ama rappresentare il Paese e giocare a un livello internazionale. E’ un ottimo giocatore e mi sono congratulato con lui e i ragazzi per la loro corsa agli Europei“.

Il suo concetto di basket è semplice: “Il team viene per prima cosa, l’unità e la forza del collettivo sono le cose più importanti nel basket. Giochiamo uno sport di squadra, e la cosa più importante è il team, non l’individuo. Per vincere devi avere il meglio dai giocatori e giocare come un tutt’uno. Quando giocherò per la Nazionale, sarò un altro giocatore, e dedicherò tutto me stesso a essere il miglior compagno di squadra, esempio e giocatore possibile per aiutare l’Italia. Il basket è uno sport di squadra, e sarò emozionato di dare il mio contributo al team a un certo punto e raggiungere grandi traguardi“.

Inevitabile il riferimento a Danilo Gallinari: “Ho un grande rispetto per la sua carriera e per essere un così grande esempio per il basket italiano. Ho ammirato i suoi movimenti, il modo in cui tira; è un fantastico realizzatore e la sua lunga carriera parla da sola. Ha aiutato la squadra nazionale per tantissimo tempo, ed è un grande leader, uno con cui vuoi giocare insieme. Danilo è un giocatore di pallacanestro, questo è sicuro“.

Due parole anche su Riccardo Fois, il grande motore dell’operazione Banchero: “Abbiamo una buona connessione, parliamo molto della Nazionale e del basket italiano in generale. Mi piace averlo come amico e come persona che mi offre numerose informazioni circa la squadra e il basket in Italia“.

Sarà complicato cambiare dal campo NBA a quello FIBA? “Non sono preoccupato, perché studio il gioco e so che farò tutti gli aggiustamenti possibili e sarò il miglior giocatore possibile a ogni livello. Mi piace imparare e migliorare come giocatore e mi adatterò a giocare a livello FIBA, questo è sicuro“.

Foto: LaPresse

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