Beach Volley
Beach volley, Italia tra rivoluzioni e scambi di coppie. Il bicchiere è mezzo pieno dopo l’anno post-olimpico?
E’ passato poco più di un anno da Tokyo 2021 ma sembra che ne siano trascorsi tre o quattro nel mondo del beach volley italiano, tante sono state le cose accadute in questo pazzo 2022. L’Italia, però, è stata protagonista, forse più di quanto si potesse sperare ad inizio stagione, grazie soprattutto ai risultati ottenuti quasi immediatamente dalla coppia composta da Paolo Nicolai e Samuele Cottafava che hanno raccolto tanto (una vittoria, altri due podi e tre quinti posti) nel World Tour (per chiarezza continueremo a chiamarlo così) e qualcosa meno nelle due grandi manifestazioni, il Mondiale in casa e l’Europeo, con un doppio nono posto.
A fare apparire il bicchiere mezzo pieno ha contribuito, ancora più a sorpresa, il settore femminile con Menegatti/Gottardi che hanno saputo cogliere un quinto posto al Mondiale e un quinto posto all’Europeo, oltre che a salire sul podio in un Challenge, ad Agadir: risultato che ha permesso loro di risalire la china nel ranking a tal punto di essere in tabellone principale in due Elite16. Bene sono andate le cose, fino all’infortunio di Margherita Bianchin, anche per Bianchin/Scampoli, none al Mondiale e none pure a Gstaad, Itapema e all’Europeo di Monaco e vittoriose nel Future di Giardini Naxos.
Fin qui il bicchiere mezzo pieno ma quello mezzo vuoto comprende i risultati non proprio esaltanti di due coppie su cui il movimento italiano riponeva grande speranza: quella formata da Alex Ranghieri e Daniele Lupo e quella formata da Enrico Rossi e Adrian Carambula. Bisogna dire prima di tutto che la fortuna non ha accompagnato nessuno dei due binomi italiani, che hanno dovuto fare i conti con acciacchi e infortuni che hanno minato un cammino che comunque non è stato soddisfacente ed ha spinto al rimescolamento delle carte.
Carambula/Rossi partivano da una posizione privilegiata, in tabellone principale dell’Elite 16 e hanno chiuso l’annata cambiando allenatore (da Ricardo a Gianluca Casadei) e fallendo l’obiettivo podio nei due Challenge di Dubai dove partivano molto in alto nel ranking. Ranghieri/Lupo dopo l’avvio promettente un anno fa esatto a Itapema con il quarto posto non sono più riusciti a ripetersi su alti livelli e il momento migliore è stato il Mondiale di Roma con un nono posto tutto sommato soddisfacente a cui però non hanno fatto seguito altri risultati di spicco. Da qui la decisione delle due coppie di dividersi e unirsi in altro modo.
Avrebbero dovuto ripartire questa settimana dall’Egitto con un ritorno suggestivo, quello della coppia Ranghieri/Carambula che visse nel 2016 la favola della qualificazione a Rio dove uscì agli ottavi per mano di Lupo/Nicolai, poi argento e dove iniziò il declino dell’intesa che aveva caratterizzato un’avventura iniziata con Ranghieri che andò negli States a prelevare l’uruguagio con origini italiane e durata due anni. Mr. Skyball e uno dei “blocker” più forti del circuito ci riproveranno assieme, mettendo da parte sfuriate e litigi che caratterizzarono la loro ultima porzione di vita di coppia, che non lasciava sperare in quella riunione che invece è avvenuta. Sarà invece la prima volta per Daniele Lupo ed Enrico Rossi. Una soluzione a cui in tanti avevano pensato dopo l’addio di Lupo e Nicolai, che si è concretizzata un anno dopo e che potrebbe regalare grandi soddisfazioni al movimento azzurro. La classe e la determinazione globalmente riconosciute di Lupo, la capacità di adattamento e le doti tecniche e fisiche di Rossi potranno essere alla base di un progetto targato anche da due ex grandi del beach volley italico come Dionisio Lequaglie e Fosco Cicola, entrambi in panchina.
Da capire ancora che futuro avranno le coppie chiamiamole giovanili: da una parte Gianluca Dal Corso e Jakob Windisch, che dovrebbero restare alla corte di Simone Di Tommaso ad allenarsi con Nicolai e Cottafava e magari con l’innesto di uno o due giocatori (Marco Viscovich l’indiziato principale) a formare un gruppo di lavoro di assoluta qualità. In campo femminile pare destinata a proseguire l’avventura di Valentina Calì e Margherita Tega mentre Anna Pelloia lascerà per ora il progetto federale per trasferirsi negli States e giocare sia a pallavolo che a beach volley nel college. Viste le qualità e l’altezza della ragazza sarebbe bene non perderne le tracce come è accaduto per Bianchin, poi rientrata nel progetto federale. A breve si dovrebbe rivedere finalmente in campo anche Vicky Orsi Toth, che tornerà a giocare con la sorella Reka dopo aver recuperato dal grave infortunio occorsole ai Mondiali di Roma.
Fivb