Biathlon, IBU Cup 2022: vittorie di Endre Strømsheim e di Marthe Krakstad Johansen nelle sprint di Idre, lontani gli azzurri

E’ calato il sipario sulla prima giornata di gare della prima tappa della IBU Cup 2022-2023 di biathlon. A Idre (Svezia) sono andate in scena le sprint femminile e maschile in un round che, sulla carta, avrebbe dovuto essere la seconda tappa del circuito internazionale, salvo poi cambiare il tutto per la cancellazione dell’appuntamento iniziale di Sjusjoen (Norvegia) a causa della mancanza di neve.

Ebbene, nella prova riservata alle donne è stata la norvegese Marthe Krakstad Johansen a imporsi con il crono di 21:15.9, avendo una prestazione sui due poligoni perfetta. Alle sue spalle si sono classificate le due tedesche Janina Hettich-Walz, a 20.5 e con un errore nella serie in piedi, e Marion Wiesenarter, a 23.0 e con tutti e dieci i bersagli centrati.

Ha destato una certa impressione la gara della slovena Anamarija Lampic che, pur gravata da 4 errori nel tiro (2 a terra e 2 in piedi), ha terminato in sesta piazza con un passo sugli sci stretti pazzesco (+37.0). Non sono arrivate grandi notizie dalle azzurre: la migliore è stata Beatrice Trabucchi, 31ma a 1:54.00 e con due errori. A completare il quadro in casa tricolore, Hannah Auchentaller giunta 37ma con tre errori nella seconda serie di tiro a 2:04.2 dalla vincitrice, mentre Eleonora Fauner non è andata oltre la 52ma piazza con tre errori al poligono e un ritardo di 2:44.4 dalla vetta.

Poche soddisfazioni sono arrivate anche nella sprint maschile per gli azzurri. Trionfo “norge” con Endre Strømsheim che, nonostante i due errori al poligono, è giunto davanti a tutti e battuto il connazionale Oeverby di 8.2 (0+0) e il tedesco Horn di 18.0 (0+1). Il migliore degli italiani è stato Daniele Fauner, 31° a 2:03.4 con zero errori al poligono. Parlando di Iacopo Leonesio, Cedric Christille e di Michele Molinari, i piazzamenti sono stati i seguenti: Leonesio 57° a 3:18.0 (0+0), Molinari 58° a 3:21.6 (1+1) e Christille 78° a 4:11.0 (2+1).

Foto: Federico Angiolini