Calcio
Calcio, Italia non qualificata per due Mondiali di fila. Capitò anche alla Francia…che poi vinse!
E’ un periodo particolare per la Nazionale italiana di calcio. Gli appassionati credevano che la squadra, vincitrice degli ultimi Europei, potesse prendere parte ai Mondiali in Qatar 2022, previsti dal 20 novembre al 18 dicembre. Come sappiamo, non sarà così.
La formazione allenata da Roberto Mancini ha fallito in maniera clamorosa la qualificazione per la rassegna iridata, in un percorso a metà tra la malasorte e oggettive responsabilità dei singoli. I calci di rigore sbagliati da Jorginho nei due match contro la Svizzera e l’epilogo amarissimo contro la Macedonia del Nord a Palermo sono alcuni tratti caratteristici di quanto è accaduto.
Un fallimento dai crismi ancor più disastrosi perché si parla di secondo mancato pass consecutivo della Nazionale, ricordando l’infausto 13 novembre 2017 e lo 0-0 contro la Svezia valso l’eliminazione alla compagine allenata da Gian Piero Ventura nell’ambito del playoff qualificante per la fase finale in Russia del 2018.
Nella storia del calcio ci sono state altre gloriose squadre che non hanno centrato l’obiettivo descritto. Viene in mente l’Inghilterra nei Mondiali di USA ’94 e l’Olanda per quelli del 2002 in Corea e Giappone. Quanto accaduto all’Italia, però, lo si può confrontare con quello che fece la Francia che mancò la qualificazione ai Mondiali di Italia ’90 e degli Stati Uniti di quattro anni dopo.
Una storia che va analizzata quella transalpina. Dopo il mancato accesso agli Europei in Germania, nonostante la formazione transalpina fosse campione d’Europa in carica, la federazione francese decise di apportare dei cambi significativi: vennero spesi non pochi soldi (100 milioni di Franchi) per realizzare il centro tecnico nazionale Fernand Sastre; indicato un supervisore per le selezioni, Claude Bez; ingaggiato Michel Platini nel ruolo di Commissario Tecnico. Una compagine, quella gestita da “Le Roi“, che poteva contare su giocatori di livello come Jean Pierre Papin (vincitore del Pallone d’Oro nel 1991) e su talenti eccellenti come Eric Cantona, dotato di grandi colpi in campo, ma anche di colpi di testa fuori dal punto di vista comportamentale.
Ebbene, nel gironi di qualificazione a Italia ’90, la Francia fu abbinata a Jugoslavia, Scozia, Norvegia e Cipro e tanti tra gli addetti ai lavori credevano che quel percorso fosse abbordabile. L’avventura iniziò bene: vittoria contro la Norvegia il 28 settembre 1988. Tuttavia, il 22 ottobre di quell’anno accadde quel che non ci si aspettava: la compagine d’Oltralpe bloccata 1-1 a Nicosia da una squadra “materasso”. I francesi nella giornata successiva persero 3-2 a Belgrado contro gli jugoslavi e furono sconfitti 2-0 in Scozia, non andando oltre lo 0-0 a Parigi contro la Jugoslavia. Una situazione compromessa e resa letale il 15 novembre del 1989 dal pari tra gli scozzesi e la Norvegia. 15 anni dopo la mancata qualificazione all’edizione del 1974 in Germania, la storia si ripeteva per i Galletti.
Avventura di Platini che terminò sulla panchina dopo i brutti risultati della fase finale degli Europei in Svezia del 1992: pari 1-1 e 0-0 contro gli svedesi e l’Inghilterra; ko 2-1 contro la Danimarca, che poi andò a vincere in maniera sorprendente quella competizione. La Federcalcio francese, quindi, decise di affidare la gestione della selezione a Gerard Houllier, ex allenatore del PSG e vice di Platini. L’obiettivo era la qualificazione ai Mondiali negli States del 1994 per una formazione che aveva centrocampisti di qualità come Franck Sauzée e Didier Deschamps, in difesa Laurent Blanc e in attacco il contributo di Papin. Il girone di qualificazione comprendeva Svezia, Bulgaria, Austria, Finlandia e Israele e anche in questo caso il percorso sembrava proprio alla portata. La corsa per i Mondiale cominciò male, con la sconfitta all’esordio contro i bulgari in trasferta il 9 settembre del 1992 (2-0). La Francia riuscì comunque a scuotersi con le vittorie contro l’Austria 2-0, la Finlandia 2-1, in Israele 4-0, a Vienna 1-0 e 2-1 contro la Svezia. Tutto sembrava in discesa, ma il 13 ottobre del 1993 l’imponderabile bussò alla porta dei francesi: a Parigi, la squadra di Houllier perse contro Israele 3-2. Un ko incredibile e un nuovo incubo perché contro la Bulgaria non si poteva sbagliare il 17 novembre di quell’anno. La partita sembrava mettersi bene per i Galletti, vista la realizzazione di Cantona. Tuttavia, la doppietta di Emil Kostadinov ribaltò la situazione e l’oscurità calò sul cielo del Parco dei Principi.
Il quotidiano Liberation il 18 novembre del 1993 titolo così: “Francia qualificata ai Mondiali del 1998“, adducendo in maniera ironica alla presenza certa dei Blues all’edizione che ospitarono. Sappiamo poi cosa seppe fare la squadra francese. Sarà così anche per l’Italia? I talenti prodotti dal calcio transalpino diedero un grandissimo impulso, citando la semifinale agli Europei dei 1996, prima del trionfo mondiale. Nel Bel Paese la situazione appare più complicata per una valorizzazione dei vivai problematica e con un Mancini costretto più a fare da Talent Scout che da selezionatore. Ma chissà…magari la storia potrebbe ripetersi nella rassegna iridata ospitata da Stati Uniti, Messico e Canada nel 2026.
Foto: Olycom LaPresse