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Ciclocross: Silvia Persico può essere il faro in attesa di Venturelli e Corvi, si muove qualcosa anche al maschile

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La stagione del ciclocross sta per entrare nelle fasi più calde e vivrà il suo primo grande momento con i Campionati Europei di Namur di sabato 5 e domenica 6 novembre. Quello che proveremo a fare in questo articolo è analizzare la situazione dell’Italia nella disciplina, passando in esame entrambi i settori.

Per quanto riguarda il femminile, l’Italia viene indubbiamente da una stagione di grande livello che ha dato segnali incoraggianti per il futuro: il “risultato simbolo” per il movimento non può che essere il bronzo ottenuto da Silvia Persico ai Mondiali di Fayetteville, ma quello è stata solo la punta di un iceberg che nasconde una crescita costante ed importante.

La 25enne di Alzano Lombardo, dopo una stagione su strada in cui è stata grande protagonista, ha deciso di ritardare il suo ritorno in sella, saltando dunque gli Europei e riprendendo solo a fine novembre. Nelle tappe di Coppa del Mondo sinora, il CT Daniele Pontoni ha schierato diverse giovani atlete, quasi tutte U23 anche nelle gare elite, in attesa che oltre a Persico, tornino anche Eva Lechner ed Alice Maria Arzuffi.

Le risposte più importanti sono arrivate a Sara Casasola, che U23 non è più da questa stagione, ma che ha ottenuto un ottimo 11° posto a Tabor, prima di andare a vincere tre gare consecutive (in quattro giorni) di categoria C2 tra Italia e Svizzera. Non hanno sfigurato anche Carlotta Borello ed Asia Zontone, rispettivamente 20 e 21 anni, sempre in top30 in Coppa del Mondo e spesso piazzate in gare di categoria inferiore.

La scorsa stagione è stata anche, se non soprattutto, quella dell’esplosione di Federica Venturelli e Valentina Corvi. Le due classe 2005 sono state in grado di archiviare podi in Coppa del Mondo tra le juniores, combattendo fino alla fine anche per le zone altissime della classifica generale, chiudendo rispettivamente in quarta e quinta posizione. Se Venturelli sembra essere un talento a tutto tondo (risultati importantissimi anche su pista), Corvi può diventare una specialista del fuoristrada (grande rendimento anche in MTB). Partenza un po’ in sordina per entrambe in questa stagione, ma di talento ce n’è da vendere e il futuro è tutto dalla loro parte.

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Più delicata invece la situazione per il settore maschile; Gioele Bertolini e Jakob Dorigoni sono da diverse stagioni gli unici atleti a gareggiare tra gli elite e solo ora inizia a vedersi un barlume di ricambio generazionale. I nomi più interessanti sono certamente quelli di Davide Toneatti, Lorenzo Masciarelli e Luca Paletti. 

Il primo è Campione Italiano U23 in carica ed ha iniziato la stagione con buoni risultati: sempre intorno alla top10 nelle due gare di Coppa del Mondo e la vittoria, proprio davanti a Bertolini, nel Trofeo Città di Firenze. Quello che ha mostrato però i maggiori progressi è indubbiamente il 19enne Lorenzo Masciarelli. Due volte 13° in Coppa del Mondo tra gli U23, categoria in cui è tra i più giovani e soprattutto ottimi piazzamenti e podi nelle tante corse di classe C2 a cui ha partecipato.

Grandi speranze sono poi inevitabilmente poste su Luca Paletti. Dopo il bronzo tra gli juniores ai Campionati Europei dello scorso anno sono arrivate conferme importanti, su tutte il podio in Coppa del Mondo a Flamanville. Da 2004 ha fatto quest’anno il salto tra gli U23 e se la vedrà con atleti ben più esperti e formati di lui. In sostanza la situazione non appare brillante come per il settore femminile ma, dopo anni di buio, si vede una piccola luce in fondo al tunnel. 

Foto: Federciclismo

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