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Come funzionano le NextGen Finals: regolamento, set brevi, deciding point. Cosa succede in caso di parità in classifica

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Da domani, martedì 8 novembre, Milano si appresta ad ospitare le NextGen ATP Finals: l’edizione 2022 andrà in scena fino a sabato 12 novembre e metterà di fronte i migliori otto tennisti della Race to Milan, riservata agli atleti Under 21, che si daranno battaglia per conquistare il titolo.

Gli otto contendenti sono stati divisi in due gruppi da quattro, con il numero 1 nel Gruppo A ed il numero 2 nel Gruppo B, poi i numeri 3 e 4, 5 e 6, 7 e 8, sono stati sorteggiati, col primo nel Gruppo A. I primi due di ciascun girone passeranno alle semifinali, con i seguenti accoppiamenti: 1A-2B, 1B-2A.

Nel caso in cui due giocatori siano in parità in classifica sarà discriminante lo scontro diretto, mentre nel caso in cui tre giocatori siano in parità in classifica si guarderà al rapporto set vinti / set persi ed infine al rapporto game vinti / game persi. I quattro qualificati disputeranno così il tabellone ad eliminazione diretta con sfide secche.

Le NextGen ATP Finals non assegnano punti per il ranking mondiale in quanto si tratta di un torneo atipico con regole molto particolari, anche se, rispetto a quanto visto a Milano nelle altre edizioni, vi saranno ulteriori novità. Innanzitutto è stata eliminata la regola del no-let: se la pallina tocca il nastro sul servizio e resta in campo, questo verrà ripetuto, come accade normalmente.

Può sembrare ormai regola comune, ma è stata introdotta proprio nella prima edizione del torneo la norma dello shot clock, che impone tra la prima e la seconda e tra un quindici e l’altro di battere entro 15 secondi e non più 25 in caso di ace o doppio fallo o un errore, gratuito o forzato, in risposta, per evitare che il gioco rallenti troppo e per rendere uniformi le tempistiche per entrambi i giocatori in campo. Sarà possibile un solo time-out medico per parte.

Si giocherà al meglio dei cinque set, ciascuno verrà vinto dal giocatore che per primo arriverà a quota quattro game (con tie break sul 3-3), per lasciare inalterato il numero minimo di giochi da vincere per portare a casa un match (dodici). Sul 40-40 ci sarà il deciding point, dove sarà il giocatore in risposta a decidere da quale lato dovrà servire l’avversario.

Molto controversa la regola del coaching, consentito secondo le stesse modalità consentite nel circuito ATP dall’11 luglio: dal proprio posto in tribuna, il coach può parlare al giocatore solo quando i due sono sullo stesso lato del campo. Gli allenatori potranno parlare con i propri giocatori anche se gli avversari hanno ottenuto un medical time out o sono usciti dal campo per un toilet break. Gli allenatori potranno usufruire di dati ed analisi in tempo reale sui tablet messi a loro disposizione.

Per velocizzare il gioco, inoltre, ci sarà il riscaldamento più breve, che consentirà l’inizio del gioco a soli quattro minuti dall’ingresso in campo del secondo giocatore. Non saranno presenti inoltre i giudici di linea, dato che sarà l’occhio di falco ad effettuare tutte le chiamate. Il cambio di campo all’interno dei parziali avverrà dopo i primi tre game e alla fine di ogni set e tutte le pause dureranno 90 secondi. Al tie break i giocatori cambieranno campo prima di cominciarlo e dopo i primi sei punti.

Sulla falsariga di quanto succede negli altri sport con le racchette, tennistavolo e badminton, come accade normalmente nell’era del Covid, gli atleti avranno uno spazio preposto all’utilizzo ed al deposito dell’asciugamano durante gli scambi, che dovranno poi prendere autonomamente, senza che siano i raccattapalle a passarli.

Foto: LaPresse

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