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Coppa Davis 2022: Australia-Canada, prima finale oltre l’Europa dal 1990

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Australia contro Canada: questa la finale di Coppa Davis, o meglio del suo attuale format, che va in scena al Palacio de Deportes José Maria Martin Carpena di Malaga quest’oggi. Si tratta di una sfida non certo inedita: si è infatti già avuta per 10 volte nel corso della storia della competizione, e in un arco di tempo ultracentenario. Era dal 1990 che non c’era una finale senza selezioni europee: se la giocarono Stati Uniti e Australia nella città americana di St. Petersburg, in Florida, e finì 3-2 (ma 3-0 dopo il sabato).

L’Australia, nei primi nove confronti, non solo ha vinto, ma ha letteralmente dominato, in virtù del fatto che per molto tempo il livello del Canada non è stato tale da poter rivaleggiare con quello degli aussie. Tra il 1914 e il 1964 ci sono stati ben otto 5-0 e un 4-1, dove l’1 è il primo singolare vinto da Brendan Macken su Bill Sidwell nel 1949. Per il resto gli aussie avevano perso pochi set (un paio Ken Rosewall, altrettanti John Newcombe, uno Rod Laver). Ovviamente, dal 1964 al 2019 la storia era totalmente cambiata, e il Canada, ora superiore sul piano tennistico, vinse per 2-1 in una Davis già nel nuovo format (si era infatti nei gironi).

Per la prima volta la squadra che avrà vinto la Coppa Davis non avrà conquistato tutti gli incontri necessari per portarla a casa. I due casi, però, sono ben differenti. L’Australia, dopo il 3-2 dei preliminari sull’Ungheria a Sydney, si è cimentata nel girone di Amburgo perdendo l’ultimo confronto contro la Germania. Nei quarti ha sconfitto in lotta, ma 2-0, il team olandese e, in semifinale, si è liberato per 2-1 della Croazia ribaltando le premesse del doppio, con una furbata di Lleyton Hewitt che ha inserito Jordan Thompson al posto di Matthew Ebden per affiancare Max Purcell e, alla lunga, disorientare Nikola Mektic e Mate Pavic.

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Il Canada, invece, ai preliminari aveva proprio perso con un rotondo 4-0 all’Aja. Cos’è però successo nel frattempo? Ai canadesi, che avevano affrontato quella trasferta senza Felix Auger-Aliassime e Denis Shapovalov, è stata elargita una wild card (un’introduzione della riforma del 2019), al pari della Gran Bretagna. Sembrava finita lì, ma l’inizialmente non chiamato Auger-Aliassime si è reso disponibile per i gironi dopo l’uscita prematura agli US Open. Ha così consentito al Canada di battere Corea del Sud e Spagna (e Carlos Alcaraz), impedendo così a Novak Djokovic di fare il previsto viaggio a Malaga, dal momento che i compagni non erano riusciti ad arrivarci. Nei quarti è arrivato il successo per 2-1 sulla Germania, in semifinale quello sull’Italia con lo stesso punteggio.

La squadra canadese cerca il proprio primo titolo in quest’occasione, sfiorato solo nel 2019 in virtù della finale persa contro la Spagna. L’Australia, invece, non vince dal 2003, ma assomma 28 successi: naturale, essendo tra le nazioni che in prima battuta hanno originato l’allora International Lawn Tennis Challenge (per un periodo fu Australasia, includendo anche i neozelandesi, poi solo Australia). Gli Anni ’50 e ’60 sono stati i più dominanti: un fatto naturale, visti i grandi talenti che venivano tirati su down under.

Oggi la situazione è chiaramente, e profondamente, diversa. Il Canada sembra avere una marcia in più, se non altro per i due giocatori di maggior spicco (Auger-Aliassime e Shapovalov), ma non vanno dimenticate due cose: una è la qualità che ha dimostrato Alex de Minaur lungo questa settimana, l’altra si lega inevitabilmente alle vampate di talento di Thanasi Kokkinakis. Chiaramente, se si dovesse arrivare al doppio sarebbero gli aussie a diventare favoriti, essendo in possesso di una coppia stabile (Ebden/Purcell, al di là delle scelte di Hewitt) contro l’obbligata variabilità canadese, in cui c’è una scelta tra Shapovalov e Auger-Aliassime accanto al fisso Vasek Pospisil.

A livello di confronti diretti, se si dovessero confermare de Minaur-Auger-Aliassime e Kokkinakis-Shapovalov come singolari, solo nel primo caso ci sarebbero dei precedenti, con l’1-0 a favore del canadese. Rimane comunque da verificare la reale condizione di Shapovalov, che in questo weekend non ha ancora vinto una partita e viene dalle tre ore abbondanti contro Lorenzo Sonego, mentre Auger-Aliassime è fuor di dubbio l’attuale favorito contro de Minaur, al netto di qualsiasi possibile interpretazione.

Foto: LaPresse

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