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Coppa Davis 2022, Lorenzo Musetti sarà n.1 azzurro a Malaga: una grande occasione per fare la differenza

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Di una necessità impellente farne una grande possibilità. E’ un po’ come trovarsi su un treno in corsa e salirci sopra. Lorenzo Musetti la sua convocazione l’aveva ampiamente meritata per le Finali di Coppa Davis a Malaga (Spagna). L’ascesa da n.59 di inizio anno a n.23 del mondo a fine 2022, con le vittorie di due titoli ATP (Amburgo e Napoli), battendo sulla terra rossa tedesca l’attuale n.1 del mondo, Carlos Alcaraz, è stata evidente.

Un Musetti maturato dal punto di vista tennistico e capace di incidere anche su una superficie, l’hard, che fino al 2021 gli era assai nemica. I riscontri in successione degli ultimi due mesi parlano chiaro:

– Semifinale nell’ATP250 a Sofia (26 settembre)

– Semifinale nell’ATP250 a Firenze (10 ottobre)

– Vittoria in Finale nell’ATP250 a Napoli (17 ottobre)

– Quarti di finale nel Masters1000 di Parigi-Bercy (31 ottobre)

Una serie di risultati nei quali l’azzurro si è tolto la soddisfazione di battere avversari qualificati come Matteo Berrettini (Finale a Napoli), gravato però dal suo infortunio al piede, il croato Marin Cilic e il norvegese Casper Ruud (finalista al Roland Garros e agli US Open, senza dimenticare quanto lo scandinavo abbia fatto nelle Finals di Torino) a Bercy.

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Una crescita esponenziale dettata da una maggior consapevolezza nei propri mezzi e anche da oggettivi miglioramenti al servizio e con il dritto, fondamentali per essere più aggressivo nel suo tennis di talento. Servirà un Musetti di altissimo livello perché le assenze di Berrettini e di Jannik Sinner in Davis si faranno sentire.

Da riserva di lusso, il carrarino è diventato il leader e per lui sarà una responsabilità, ma appunto sarà una grande chance per fare la differenza. Musetti, già nel percorso di questo 2022 in azzurro, ha dimostrato di saper gestire la pressione. Basti citare le vittorie contro Norbert Gombos in Slovacchia, che regalò il 3-2 in trasferta all’Italia, e l’ottima prestazione di Bologna contro il croato Borna Gojo, che non pochi problemi aveva dato ai nostri portacolori l’anno scorso. Il riferimento al ko di Lorenzo Sonego non è casuale.

Il classe 2002 del Bel Paese, quindi, dovrà ripartire da questo, affrontando il n.1 americano Taylor Fritz il 24 novembre. Un ostacolo arduo, ma magari il toscano saprà trovare le armi per disinnescare la potenza del californiano, su una superficie che forse sarà più lenta di quella delle Finals a Torino, torneo nel quale lo statunitense si è spinto alle semifinali.

Foto: LaPresse

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