Formula 1

F1, arriva lo “zero” anche per Lewis Hamilton. Stagione senza vittorie, è cominciata la parabola discendente?

Pubblicato

il

Alfine, il tanto temuto “Zero” è diventato realtà. Lewis Hamilton, ritiratosi nei giri finali del Gran Premio di Abu Dhabi mentre occupava la quarta posizione, per la prima volta ha chiuso una stagione senza aver vinto neppure una gara. Non gli era mai capitato, neanche in annate buie quali furono il 2009 e il 2013. Stavolta non lo ha salvato neppure la roccaforte di Budapest, che in passato lo aveva visto protagonista anche in momenti difficili.

Risultati alla mano, per il britannico va in archivio l’anno peggiore di sempre. Non solo è rimasto a bocca asciutta in termini di successi, ma al tempo stesso ha chiuso il Mondiale al 6° posto. Mai si era attestato così in basso nella classifica piloti. Come se non bastasse, è stato battuto dal compagno di squadra, poiché George Russell si è piazzato quarto con 35 punti in più. In passato, tale dinamica si era verificata solamente due volte (Jenson Button nel 2011 e Nico Rosberg nel 2016).

Il Re Nero, pardon il Re Mida, della F1, ha perso il suo tocco? Non c’è dubbio che la W13 sia una monoposto nata male e raddrizzata, almeno parzialmente, solo in corso d’opera. Cionondimeno, con la stessa auto Russell ha vinto. Considerando come la carta d’identità non sia più dalla parte di Lewis (a gennaio compirà 38 anni, ce ne sono 12 in più di Max Verstappen e Charles Leclerc) sorge spontanea una domanda. Hamilton ha imboccato la proverbiale parabola discendente?

F1, Lewis Hamilton: “Una stagione davvero complicata. Rialzarsi dopo ogni problema non è stato facile”

Fermi tutti, guai a saltare alle conclusioni. Non sarà più un ragazzino, ma bisogna prendere atto di come le circostanze quest’anno abbiano più di una volta detto male al londinese. Per esempio, non più tardi di sette giorni fa a Interlagos, gli è andato tutto storto. A differenza di quanto successo a Russell, al quale è andato tutto dritto. L’unica affermazione della Mercedes 2022 avrebbe tranquillamente potuto ottenerla Lewis.

Vero che la natura fa inesorabilmente il proprio corso e, con l’avanzare dell’età, c’è un inevitabile declino biologico. Tuttavia 38 anni non sono troppi, soprattutto in un’epoca in cui le carriere si stanno allungando. Anzi, anche in passato ci sono esempi di piloti capaci di vincere Mondiali a ridosso degli “anta”. Chiedere a Nigel Mansell e Alain Prost per avere informazioni a riguardo, ma lo stesso Damon Hill si è tolto la più grande soddisfazione della carriera a 36 primavere.

Di sicuro a Hamilton le motivazioni non mancano. Non ha ancora digerito la sconfitta al fotofinish nel Mondiale 2021 e, se ne avrà l’occasione, farà di tutto per provare a tornare in cima al mondo. Molto dipenderà da quale vettura gli metterà fra le mani la Mercedes nel 2023. Se la W14 dovesse essere parente stretta del ramo famigliare che ha dominato la scena dal 2014 al 2020, perdendo qualsiasi legame con la diseredata W13, allora chissà, forse il Re Nero della F1 ritroverà il suo tocco, tornando a trasformare in oro tutto ciò che tocca, comprese le Frecce d’Argento.

Foto: La Presse

Exit mobile version