Formula 1
F1, come cambierà la Ferrari nel 2023? Miglior efficienza aerodinamica e power unit più affidabile
Sono diversi i punti interrogativi che aleggiano sul cielo di Maranello. L’era di Mattia Binotto, Team Principal della Ferrari, è finita e la dirigenza è in cerca di nuovo profilo che possa occupare nel migliore dei modi quel ruolo. Le dimissioni di Binotto sono ufficiali da questa mattina e i nodi da sciogliere, come detto, sono molti.
Tra questi, di non secondaria di importanza, c’è il progetto della nuova monoposto. Alla fine della fiera il 2022 è stato un anno di competitività per il team del Cavallino Rampante, rispetto al biennio nero del 2020-2021, ma l’obiettivo iridato da un certo punto in poi della stagione non è stato più alla portata.
La tendenza del 2022 è stata quella di una F1-75 nata molto bene che nella prima parte di stagione era molto veloce, ma non sufficientemente affidabilmente, mentre nella seconda si è acquisita un po’ più di consistenza, ma si è perso tanto in termini di prestazioni.
Un trend, quindi, negativo in cui sono mancate le componenti essenziali: sviluppo e stabilità. Binotto, negli ultimi scampoli del suo incarico, aveva affermato come le risorse sul progetto di quest’anno fossero state interrotte già da tempo per destinarle a quelle della prossima vettura, ritenendo che non vi fosse modo per rivaleggiare con la Red Bull specie nella seconda parte dell’annata.
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Una mossa strategica lungimirante? Lo scopriremo. Stando a quanto riportato da Paolo Filisetti de La Gazzetta dello Sport, la nuova monoposto non sarà una rivoluzione di quella del 2022. In sostanza, i concetti delle pance scavate nella parte superiore e delle prese d’aria per il raffreddamento delle componenti interne sotto la carrozzeria saranno gli stessi. Le differenze più importanti riguarderanno il fondo della vettura che sarà profondamente rivisto, sulla base anche dei dati di quest’anno, anche in conseguenza dell’applicazione della Direttiva 39 introdotta dal GP del Belgio.
La 675, così il nome del progetto, adotterà una nuova scatola del cambio e conseguentemente saranno modificate anche le forme esterne della scatola e la collocazione degli elementi interni della sospensione posteriore. Non ci dovrebbero essere stravolgimenti sullo schema delle sospensioni: push-rod all’avantreno e pull-rod al retrotreno. Si lavorerà molto sulla componentistica della power unit anche per scongiurare le problematiche di affidabilità sul motore. I propulsori sono congelati fino al 2025, come si sa, ma c’è la possibilità di intervenire per l’affidabilità. Chiaramente, miglioramenti di robustezza possono tradursi anche in crescita prestazionale perché ci sono meno rischi e dunque si può sfruttare il propulsore a una potenza maggiore. Un aspetto critico per la Ferrari quest’anno, che da un certo punto della stagione ha dovuto girare con mappature depotenziate per evitare ulteriori stop.
Foto: LaPresse