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F1, duro botta e risposta tra La Gazzetta dello Sport e Jean Alesi sul possibile addio di Binotto alla Ferrari

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Un duro botta e risposta quest’oggi c’è stato tra La Gazzetta dello Sport e Jean Alesi in merito al possibile addio di Mattia Binotto dalla Ferrari. Nell’editoriale del direttore della Rosea, Stefano Barigelli, si era risposto alle considerazioni dell’ex pilota della Rossa, ai microfoni di Sky Sport nel corso dell’ultimo weekend del Mondiale 2022 di F1, legate alle indiscrezioni della testata italiana sulla partenza di Binotto da Maranello. Alesi, infatti, aveva definito il tutto come una “palla”.

Allora non era una palla. La fine della stagione di Binotto alla Ferrari anticipata dalla Gazzetta è stata bollata proprio così, una palla, da Jean Alesi. La frase, di per sé insignificante considerato che l’ha pronunciata uno dei piloti meno vincenti della Formula 1, assume in realtà una sua importanza. La Ferrari è il marchio sportivo italiano più conosciuto al mondo, ha una storia gloriosa anche se il presente è complicato. Ma nei motori e in una storia così lunga, le difficoltà ci possono stare. Ci sta meno la corte dei miracoli che in questi anni, ma per la verità anche in passato, ha supportato il team di Maranello spesso più danneggiandolo che aiutandolo“, si legge nell’editoriale citato.

Lasci perdere i gran maestri dell’ordine delle scuse, lasci perdere i questuanti. I perdenti che hanno sempre la verità in tasca e la bacheca vuota. La Ferrari non ha bisogno di galoppini zelanti in tuta rossa, così almeno qualche autografo ancora lo firmano. Per battere Mercedes e Red Bull, Hamilton e Verstappen, non servono. Davanti c’è una stagione ancora da costruire partendo da un pilota, Leclerc, che ha tutto per essere un fuoriclasse. Il resto, se la Ferrari farà la Ferrari, verrà da sé“, ha sottolineato Barigelli.

Ecco che la nuova risposta di Alesi non si è fatta attendere sul proprio profilo Instagram ufficiale: “Con Stefano Barigelli la Gazzetta vende 80mila copie al giorno. Candido Cannavò 800mila. Sarò pure insignificante e qualche autografo ancora lo firmo… perché io sono io e voi non siete un ca**o. E per sempre sarò Jean Alesi”.

Questi i pensieri dell’ex ferrarista, contenuti nelle storie, il tutto accompagnato da colonne sonore ad hoc come “Vaffanculo” di Marco Masini.

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Foto: LaPresse

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