Formula 1

F1, GP San Paolo 2022. A Interlagos Ferrari cerca rassicurazioni. Il Messico un episodio o l’inizio di un crollo?

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La F1 si avvicina al proprio epilogo. Il penultimo round del 2022 andrà in scena nell’imminente fine settimana, quando si disputerà il Gran Premio di San Paolo. Il contesto è stimolante, poiché il circuito di Interlagos è vecchio stile e spesso garantisce competizioni frizzanti, prive di qualsiasi banalità od ovvietà. Proprio ciò di cui la massima categoria ha bisogno in questo momento. D’altronde la potremmo tranquillamente ribattezzare Formula Verstappen.

In Messico l’olandese è diventato il primo pilota a vincere 14 gare nella stessa stagione. Vero che i calendari si sono espansi rispetto al passato, cionondimeno Super Max ha primeggiato nel 70% dei GP andati in scena. Si tratta di una percentuale di eccellenza assoluta, con pochi eguali nella storia. Solo Alberto Ascari (75% nel 1952) e Michael Schumacher (72,2% nel 2004) hanno fatto meglio. Dunque il record di Verstappen è reale, indipendentemente dalla moltiplicazione degli appuntamenti. Peraltro, la stagione non è finita e il Bicampione del Mondo potrebbe rimpinguare ulteriormente il suo bottino, alzando ulteriormente il proprio rapporto tra successi e presenze.

Interlagos rappresenterà poi una sorta di barometro per capire cos’è accaduto in Messico. Davvero la competitività di Ferrari è crollata all’improvviso? Ai 2.200 metri di quota della megalopoli centroamericana, le Rosse si sono rivelate estremamente imbolsite, venendo sovrastate persino dalle Mercedes. Il tracciato paulista, invece, ha un’altitudine più canonica (700 metri, per intenderci la stessa di Spielberg). Dunque, in linea teorica, dovremmo rivedere un Cavallino Rampante e non Ansimante. La pressione atmosferica sarà quella a cui si corre abitualmente. Se, invece, il verdetto brasiliano sarà analogo a quello messicano, bisognerà preoccuparsi seriamente in ottica 2023.

F1, GP San Paolo 2022: programma prossima gara, orari e tv. Si corre a Interlagos tra due settimane

Altri temi da seguire nel fine settimana? La rincorsa di Red Bull al record di vittorie consecutive stabilito dalla McLaren-Honda nel 1988. La MP4/4 arrivò a 11 con Ayrton Senna e Alain Prost dal Gran Premio del Brasile a quello del Belgio, poi ebbe la battuta d’arresto di Monza, causata dalla rottura del motore del francese e dalla contemporanea incomprensione tra il brasiliano e l’occasionale protagonista Jean-Louis Schlesser. La RB18 ha inanellato 9 successi di fila e non viene sconfitta dal 10 luglio. Trentaquattro anni fa fu Ferrari, aiutata da una notevole dose di buona sorte, a spezzare il monopolio McLaren. Chissà che non possa accadere lo stesso anche ora, ma serve una Scuderia di Maranello ben diversa da quella in disarmo presentatasi nei precedenti due appuntamenti sul continente americano.

MONDIALE PILOTI (20 GP SU 22)
416 – VERSTAPPEN Max (Red Bull)
280 – PEREZ Sergio (Red Bull)
275 – LECLERC Charles (Ferrari)
231 – RUSSELL George (Mercedes)
216 – HAMILTON Lewis (Mercedes)
212 – SAINZ Carlos Jr. (Ferrari)
111 – NORRIS Lando (McLaren)
82 – OCON Esteban (Alpine)
71 – ALONSO Fernando (Alpine)
47 – BOTTAS Valtteri (Alfa Romeo)

MONDIALE COSTRUTTORI (20 GP SU 22)
696 – RED BULL
487 – FERRARI
447 – MERCEDES
153 – ALPINE-Renault
146 – MCLAREN-Mercedes
53 – ALFA ROMEO-Ferrari
49 – ASTON MARTIN-Mercedes
36 – HAAS-Ferrari
35 – ALPHA TAURI – RedBull
8 – WILLIAMS-Mercedes

Foto: La Presse

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