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F1, le Frecce d’Argento tornano affilate, il Cavallino Rampante resta malato. Brutto segno in ottica 2023?

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Per una volta Ferrari esce da un weekend di gara raccogliendo più del proprio potenziale. Sia nella Sprint del sabato che nel Gran Premio della domenica le Rosse hanno infatti ottenuto un risultato superiore al loro attuale valore, rendendo così pressoché ininfluente la tragicomica scena di inviare in pista Charles Leclerc con gomme intermedie nonostante l’asfalto fosse asciutto nelle qualifiche del venerdì.

Merito, soprattutto, di un fine settimana da incubo per Red Bull e Max Verstappen. Dopo aver sbagliato la scelta delle gomme nella sprint, l’olandese ha fatto a ruotate con Lewis Hamilton in gara, avendo la peggio nel contatto con il britannico. Come se non bastasse, il Campione del Mondo ha trovato modo di battibeccare con Sergio Perez, togliendosi dalle scarpe un sassolino rimastogli sin dal GP di Francia. Insomma, il Drink Team a Interlagos è sembrato la Scuderia di Maranello.

Cionondimeno, i ruoli non si sono invertiti, perché il Cavallino Rampante non ha certo capitalizzato al meglio le disgrazie dei dominatori del Mondiale, accartocciatisi su loro stessi. Per la prima volta dopo quattro mesi Red Bull è uscita sì sconfitta da un GP, ma non è stata Ferrari a imporsi, bensì Mercedes. Le Frecce d’Argento hanno dominato la scena, realizzando una splendida doppietta. Le Rosse si sono accodate, ben felici di raccogliere un e un posto che rappresentano un bottino più ricco del previsto.

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C’è poco da fare, il Cavallino Rampante è retrocesso al ruolo di terza forza. La F1-75 non era quella asfittica del Messico, seminata sia dalle RB18 che dalle W13, ma al tempo stesso non era neppure quella del resto del 2022. Il team di Toto Wolff è riuscito, in extremis, a trovare la cura per una monoposto probabilmente troppo audace, rendendola vincente. Peraltro, guardando alla classifica costruttori, alla Scuderia di Maranello sono rimasti solamente 19 punti di vantaggio sulla Casa di Stoccarda. Secondi o terzi cambia poco, ma venire scavalcati sul filo di lana dagli anglo-tedeschi sarebbe comunque uno smacco.

Qualcuno magari obietterà che Mercedes è l’unica ad aver spinto con gli aggiornamenti nelle ultime settimane, a differenza di chi ha già iniziato a lavorare in ottica 2023. Può essere vero, nulla quaestio, però ne avevano bisogno e hanno trovato la proverbiale quadra del cerchio, a dimostrazione di come abbiano saputo lavorare bene. Non si tratta di un segnale rassicurante per la Ferrari in vista del prossimo anno, perché con tanta pazienza gli ingegneri anglo-tedeschi hanno trovato il modo di riaffilare le Frecce d’Argento, venendo a capo delle loro magagne.

A Maranello hanno avuto praticamente tutto il 2021 per lavorare sul 2022 e ciononostante rischiano seriamente di chiudere il Mondiale costruttori al terzo posto, proprio come dodici mesi orsono. Certo, magari con il doppio dei punti, ma la posizione sarebbe la medesima. A pensarci bene, non sarebbe una dinamica molto incoraggiante. Si è puntato tutto sulla stagione corrente e non ci si è schiodati dalla posizione dell’anno scorso? Ahia, sarebbe una brutta botta anche sul piano dell’immagine.

Vedremo se ad Abu Dhabi verrà difesa la piazza d’onore. Poi, chissà, forse a marzo ritroveremo una Ferrari dominante e una Mercedes in affanno, a dimostrazione di come la politica delle Rosse è stata corretta. Lo scopriremo solo tra qualche mese. Di sicuro, se il Cavallino Rampante è ammalato, avrà bisogno di un “veterinario” migliore rispetto a quello che lo ha seguito in questi ultimi tempi. Magari si potrebbe chiedere un consiglio tra Brackley e Brixworth. In Gran Bretagna, di cavalli, se ne intendono…

Foto: La Presse

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