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F1, le voci sull’addio di Mattia Binotto e il caos ad Abu Dhabi: Ferrari, non una pagina edificante

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Il 2022 della Ferrari sta finendo nel peggior modo possibile. Non tanto sul piano agonistico, dove nonostante l’affanno in termini di prestazioni il Cavallino Rampante può ancora provare ad arpionare il 2° posto nel Mondiale piloti con Charles Leclerc e la piazza d’onore nella classifica costruttori, contenendo il prepotente ritorno della Mercedes. L’ennesima grana scoppiata dalle parti di Maranello riguarda il presunto siluramento di Mattia Binotto.

Secondo la voce sparsasi all’inizio della settimana, il “papato” dell’ingegnere cinquantatreenne, alla guida della Scuderia ormai da quattro stagioni, sarebbe prossimo alla fine. A sostituirlo, sempre secondo le indiscrezioni riportate dalla stampa, dovrebbe essere Frédéric Vasseur, attuale team principal dell’Alfa Romeo. Ferrari ha smentito ufficialmente la notizia, che però è rimasta sulla bocca di tutti. Ad Abu Dhabi, infatti, non si parla d’altro.

Binotto e il francese sono giunti assieme all’autodromo di Yas Marina generando l’interesse dei cameraman e dei reporter. Quando mai si è vista una cosa del genere? Due ingegneri capaci di attirare l’attenzione dei media nemmeno si trattasse dell’arrivo alla “Notte degli Oscar” di Brad Pitt e Angelina Jolie! Una dinamica degna di Hollywood, non della Formula 1. Eppure, siamo giunti a questo.

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D’altronde, la smentita non ha davvero convinto nessuno. Il Cavallino Rampante sta pagando dazio anche sul piano della autorevolezza. Se un’azienda come Ferrari smentisce una notizia, la questione dovrebbe essere chiusa. Se non succede, è evidentemente perché tale azienda non gode di credibilità. Ennesimo ambito in cui un 2022 nato bene si sta chiudendo malamente. La miglior monoposto è diventata la terza; gli errori sportivi si sono succeduti uno dopo l’altro sino a scadere nel grottesco; la comunicazione si è messa a fare acqua.

In tutti i sensi, perché a questo punto i casi sono due. Se l’arrivo di Vasseur al posto di Binotto è “una palla”, come l’ha definita Jean Alesi ai microfoni di Sky Sport F1, allora la Scuderia ha totalmente perso credito. Sia perché c’è chi si permette di fare uscire certe bufale, sia perché queste resistono ai comunicati ufficiali del team. Se, viceversa, si tratta di un leak arrivato direttamente da Maranello che anticipa una decisione già presa, allora ci sono delle falle importanti da tappare in ambienti chiave. Brutto segno non avere il controllo delle proprie informazioni.

Nelle prossime settimane scopriremo quale delle due situazioni corrisponde al vero. Di certo, bufala o scoop che sia, si tratta dell’ennesima pagina poco edificante di una stagione difficile. La proverbiale ciliegina sulla torta di un anno in cui tutto, per le Rosse, è andato progressivamente a rotoli.

Foto: La Presse

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