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Ginnastica artistica, i Moschettieri sfiorano la leggenda ai Mondiali. L’Italia è tornata grande, ma è rebus specialisti

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L’Italia maschile è tornata a casa senza medaglie dai Mondiali 2022 di ginnastica artistica. Nessun azzurro è salito sul podio, l’ultima volta era successo cinque anni fa. Nel frattempo Marco Lodadio aveva conquistato ben tre allori agli anelli (bronzo nel 2018, argento nel 2019 e nel 2021), Salvatore Maresca si era messo al collo un bronzo al castello dodici mesi fa, Nicola Bartolini si era laureato Campione del Mondo al corpo libero nella passata edizione. A Liverpool, però, è emersa in maniera perentoria la forza della squadra, capace di conquistare il quarto posto ad appena 1,2 punti dalla medaglia di bronzo e dall’annessa qualificazione alle Olimpiadi di Parigi 2024.

La nostra Nazionale ha ritrovato il suo posto nel suo mondo, ha recuperato una dimensione internazionale che aveva perduto sette anni fa con il mesto 19mo posto in una rassegna iridata che rappresentò il punto zero del movimento tricolore. La lenta risalita, la rinascita e l’esplosione a livello agonistico. Ad agosto era arrivato uno storico argento agli Europei (impresa mai riuscita nel passato), ai Mondiali è giunto un risultato inaspettato e inatteso in un contesto di altissimo spessore tecnico, tra l’altro alla prima finale iridata del Terzo Millennio (ovvero da quando l’atto conclusivo è stato allargato a otto compagine). Il miglior risultato degli ultimi 60 anni era il quinto posto del 1962 e questo rende l’idea della qualità espressa dagli azzurri.

Ginnastica artistica, Fate appesantite dalle cadute ai Mondiali. L’Italia ha un potenziale infinito: squadra da vertice. E le medaglie…

Senza la caduta finale di Abbadini al cavallo con maniglie (assolutamente comprensibile considerando la poca esperienza internazionale del giovane azzurro e la grande pressione che pesava sulle sue spalle), staremmo parlando di un’altra storia. Ai Moschettieri è mancata un’inezia per scrivere una pagina leggendaria e prenotare con anticipo il biglietto per i Giochi, che ora andrà conquistato ai Mondiali 2023. A questo punto, però, Anversa fa meno paura. Il DT Giuseppe Cocciaro ha però dovuto fare delle scelte per ottenere questa prestazione: puntare su generalisti come Yumin Abbadini, Lorenzo Casali, Matteo Levantesi (pur dotato di ottime parallele) e rinunciare a specialisti di grido come Marco Lodadio e Salvatore Maresca (giusto per citare i migliori due, rispettivamente argento e bronzo agli anelli nel 2021).

La coperta si è inevitabilmente rivelata corta e si è entrati nel weekend conclusivo con un solo azzurro impegnato nelle Finali di Specialità. Proprio negli ultimi due giorni di gare si fa il grosso del medagliere con 6 titoli e 18 medaglie potenziali in palio, non essere presenti in massa fa la differenza. Soltanto Nicola Bartolini era tra i migliori otto e, pur confezionando un esercizio rimarchevole, non è riuscito a confermarsi Campione del Mondo al corpo libero. Carlo Macchini è piaciuto alla sbarra, ma nel corso di questa stagione non è riuscito a ripetersi sui livelli dell’anno passato quando fu quarto ai Mondiali. E poi i volteggisti Grasso e Vannucchi, il cavallista De Rosa e altri uomini di riferimento sui singoli attrezzi che non sono riusciti a partecipare. L’Italia è in salute ed è tornata ai vertici, ora bisognerà conquistare il pass olimpico e poi decidere chi tenterà l’assalto ai Giochi: sembra quasi esserci un gradito problema di abbondanza….

Foto: Simone Ferraro/FGI

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