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Ginnastica, Carlotta Ferlito: “Mi chiamavano maiale, a 8 anni dovevo dimagrire. Ora sono in terapia”

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Carlotta Ferlito ha rappresentato un punto fermo della ginnastica artistica italiana nel decennio passato. La siciliana ha disputato le Olimpiadi di Londra 2012 e di Rio 2016, ha conquistato due medaglie agli Europei (argento alla trave nel 2011 e bronzo con la squadra l’anno successivo) e ha disputato la finale sui 10 cm ai Mondiali 2013. L’azzurra era nota presso il grande pubblico grazie al suo ruolo di protagonista nel noto docu-reality “Ginnaste-Vite Parallele”, che portò alla ribalta l’universo della Polvere di Magnesio. Carlotta Ferlito, che non gareggia ormai da tre anni (vinse la medaglia d’oro al corpo libero alle Universiadi 2019), si è espressa in merito alla denunce di abusi psicologici avanzate da alcune atlete di ginnastica ritmica.

La 27enne ha raccontato la propria esperienza in un video pubblicato su Tik Tok: “Mi chiamavano maiale e mi dicevano che ero grassa. A 8 anni, ripeto a 8 anni, mi hanno chiesto di dimagrire di un chilo. Ho subito chiamato mio padre che si è messo a ridere, pensava fosse uno scherzo. Al mio collegiale di ginnastica c’era un’allenatrice, che non era neanche la mia, che mi ha chiesto ‘Quanti biscotti hai mangiato questa mattina?’. Io le rispondo: ‘Sei”. E lei: ‘Ma perché non 5?’. Raga, mi allenavo tre volte al giorno“.

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La ginnasta ha proseguito:Una volta mi hanno pesata ed ero 26,7 kg, la settimana dopo, ripeto avevo 8 anni, ero 27,6. Probabilmente non ero andata in bagno, avevo bevuto più acqua, non lo so. Così mi hanno detto che avrei dovuto dimagrire […]. Ma potrei raccontarvene un milione di altri episodi, nel periodo prima delle Olimpiadi di Londra saltavo sempre la cena. Sono tutte cose passate ma che nella testa non passano mai. L’anno scorso ho perso peso per un motivo personale, ma non mi vedevo meglio fisicamente e ho fatto un’estate in cui ho rasentato la malattia. A settembre la cosa è degenerata e adesso sono in terapia, sto cercando di migliorarmi”.

Photo LiveMedia/Fabio Fagiolini

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