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Ginnastica, Italia zavorrata da 5 cadute ai Mondiali: le Fate si fermano a ridosso del podio, pass olimpico rinviato. Trionfo USA

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Zavorrata da cinque cadute, incappata in una prova troppo fallosa rispetto alle aspettative, eppure quinta a un punto dalla medaglia di bronzo… Questa è la sintesi estrema della gara dell’Italia, che ha sfiorato il colpaccio nella Finale a Squadre dei Mondiali 2022 di ginnastica artistica. Martina Maggio ha messo piede a terra per due volte alle parallele (11.700), sugli staggi è scivolata anche Alice D’Amato (13.500), Martina Maggio è andata in crisi anche alla trave (12.900) e poi Manila Esposito ha messo le mani a terra sulla diagonale di chiusura al corpo libero (11.600). Il tutto con le assenze di Asia D’Amato e Angela Andreoli, che due mesi fa erano risultate determinanti per il trionfo agli Europei. Le ragazze del CT Enrico Casella torneranno in albergo con tanto amaro in bocca, ma con la consapevolezza che il livello di questa squadra è esorbitante: con i 165 punti del trionfo continentale le Fate sarebbero state seconde questa sera, con il risultato della qualifica di due giorni si sarebbe saliti comodamente sul podio.

Bastava una caduta in meno per fare festa e staccare anche il pass per le Olimpiadi di Parigi 2024, mentre adesso bisognerà andare a prendere uno dei nove tagliandi rimanenti che verranno messi in palio ai Mondiali 2023. Sfuma il sogno di conquistare una nuova medaglia dopo il bronzo portato a casa tre anni fa a Stoccarda. La serata era partita ottimamente con il 14.166 di Giorgia Villa sugli staggi, poi i capitomboli delle compagne di squadra ci hanno frenato. La bergamasca rompeva bene il ghiaccio anche alla trave (13.733), ma poi Maggio andava nuovamente in apnea e Manila Esposito teneva botta (13.133).

Ginnastica, le pagelle dell’Italia nella Finale a Squadre: Fate affannate e fallose, il podio sfuma di un soffio

La Queen di Villasanta si riscattava al suo corpo libero: dalle lacrime per gli errori a un magico 13.966, Alice D’Amato ci teneva a galla (13.166 con qualche sbavatura dopo il 13.600 del turno preliminare, grazie al quale si era qualificata per la finale di specialità) ma il modesto 11.6 di Esposito ci rispediva nuovamente indietro e faceva calare il sipario. La rotazione finale al volteggio è interessante (D’Amato 14.300, Esposito 13.466, Maggio 13.866), ma non basta per recuperare tutto lo svantaggio.

L’Italia chiude così al quinto posto con 159.463, a due decimi dal Brasile (159.661: Rebeca Andrade è stata maestosa, ma l’assenza dell’infortunata Flavia Saraiva è pesata tantissimo per le sudamericane, terze in qualifica davanti alle azzurre) e a 1.1 punti dal Canada (160.563, storico bronzo per Ellie Black e compagne, protagoniste della gara della vita). Gli USA si sono confermati sul trono: 166.564 per le americane, che difendono lo scettro conquistato tre anni fa. Non è una squadra da brividi come quella capitanata da Simone Biles, ma Jade Carey, Jordan Chiles e Shilese Jones sono più che valide. Si tratta del sesto sigillo consecutivo per la corazzata a stelle e strisce: record assoluto, superato il poker della grande Romania tra il 1994 e il 2001.

La Cina è sprofondata a suon di cadute (157.529), il Giappone si è sportivamente suicidato all’ultimo esercizio con Kokoro Fukasawa (settime con 156.964): le sarebbe bastato fare un 12.1 alle parallele e invece si ferma a 9.400. Ultimo posto per una Francia decisamente sottotono nonostante la presenza di Melanie De Jesus Dos Santos (155.863).

© photo Simone Ferraro/Federginnastica

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