Artistica
Ginnastica, Nicola Bartolini all’assalto da Campione del Mondo: serve l’esercizio perfetto per tornare sul podio
Nicola Bartolini ha vissuto un meraviglioso anno da Campione del Mondo al corpo libero. Il sardo trionfò dodici mesi fa a Kitakyushu, mettendo in mostra l’esercizio più bello della vita: stoppò perfettamente tutte le diagonali acrobatiche e tramortì gli avversari dall’alto della sua proverbiale perfezione esecutiva, quella che fa trasalire i giudici e alza notevolmente il punteggio complessivo nonostante i decimi ceduti ai rivali in termini di difficoltà. Il tratto distintivo delle prove dell’azzurro è stata sempre la pulizia del gesto tecnico, decisamente accurato e tipicamente da manuale.
L’apoteosi in terra giapponese rappresenta una delle pagine più belle della storia recente della ginnastica artistica italiana, anche perché l’ultimo sigillo iridato risaliva ai tempi di Jury Chechi e al suo filotto di trionfi agli anelli nel cuore degli anni ’90. Nicola Bartolini è tornato a fare risuonare l’Inno di Mameli in un Mondiale dopo 24 anni e ha portato a spasso l’intero circuito della Polvere di Magnesio, meritandosi tutti onori della cronaca. Nel 2022 ha conquistato l’argento con la squadra agli Europei e mercoledì sera ha sfiorato l’impresa con gli altri Moschettieri a Liverpool, ma ora è arrivato il momento di pensare da individualista.
Durante la rassegna continentale andata in scena a metà agosto rimase giù dal podio per una questione di centesimi, non venendo premiato abbastanza per quello che si era effettivamente visto in pedana. Nicola Bartolini polemizzò con quella decisione senza nascondersi dietro a un dito, ribadendo di non avere peli sulla lingua e di metterci sempre la faccia in ogni situazione. Il 26enne si esibirà per terzo (l’anno scorso fu lui ad aprire l’atto conclusivo) e proverà a pressare psicologicamente chi salirà sull’attrezzo dopo di lui.
C’è soltanto una ricetta per cercare il colpaccio: essere perfetti, non sono ammesse sbavature. Il sardo sarà libero di rischiare, come egli stesso ha dichiarato: dopo essersi un po’ contenuto tra qualifiche e finale a squadre proprio per evitare di incappare in errori importanti in ottica Nazionale, questo pomeriggio (a partire dalle ore 14.30) non avrà freni e rischierà il tutto per tutto. Un Campione del Mondo non ha oggettivamente nulla da perdere e non si tirerà sicuramente indietro dall’alto della sua caparbietà e aggressività agonistica.
Gli avversari sono semplicemente mostruosi. Il favorito della vigilia è inevitabilmente il fuoriclasse filippino Carlos Yulo, capace di confezionare un esercizio ai limiti della perfezione e toccare la vertiginosa quota di 15.266 (6.4 la nota di partenza). Il 22enne è tutt’altro che una sorpresa: vinse il titolo nel 2019 e fu di bronzo nel 2018. L’asiatico ha rifilato addirittura mezzo punto di distacco ai due immediati inseguitori: il giapponese Ryosuke Doi (14.766, 6.2 il D Score: è un 20enne già ammirato ai Mondiali juniores pre-pandemia, fu argento all-around e quarto al quadrato) e il kazako Milad Karimi (14.733 partendo da 6.3, lo scorso anno fu settimo ai Mondiali ed è più volte salito sul podio in Coppa del Mondo).
Il britannico Giarnni Regini-Moran ha fatto un decimo meglio di Bartolini (14.533, 6.2), ha vinto il bronzo europeo alle parallele ed è in grado di stupire con una buona acrobatica. Il cinese Zhang Boheng ha ottenuto 14.500 (6.1) e non ha bisogno di presentazioni: lo scorso anno si è laureato Campione del Mondo all-around e ieri è stato argento sul giro completo, ora punta a un sigillo di specialità. Il parterre dei finalisti è completato dal sudcoreano Sunghyun Ryu (14.466 per il 20enne, oro iridato tra gli juniores nel 2019 al quadrato) e dal fuoriclasse giapponese Daiki Hashimoto (14.466 per il Campione Olimpico alla sbarra e nell’all-around, da ieri anche Campione del Mondo all-around).
Foto: LiveMedia/Filippo Tomasi – LivePhotoSport.it