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Golf: il PGA Tour chiude il suo 2022 con il The RSM Classic. Francesco Molinari alla ricerca di risposte

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Archiviata la straordinaria vittoria di Tony Finau in Texas allo Houston Open, il PGA Tour si sposta in Georgia per l’ultimo torneo ufficiale dell’anno 2022. Si rinnova dunque l’appuntamento con The RSM Classic, evento ospitato dalla suggestiva isola di Saint Simon, sulla quale si snodano i due percorsi che faranno da palcoscenico al weekend. La particolarità di questo torneo è che si gioca su due tracciati diversi: i primi due round sul Plantation Course, terzo e quarto giro sul Seaside Course.

Tra i grandi protagonisti della quattro giorni di Saint Simon avrebbe dovuto esserci proprio il sopracitato Finau, che ha però comunicato nella giornata di ieri il suo forfait. Spazio dunque a tanti altri contendenti: su tutti il canadese Mackenzie Hughes, vincitore qui lo scorso anno con un -22 totale che gli ha permesso anche di pareggiare il miglior score mai realizzato in questo torneo.

L’altro ad esserci riuscito è lo statunitense Kevin Kisner, vincitore nel 2015 ed a tutti gli effetti uno specialista di questo torneo. Nel suo palmares infatti c’è anche il secondo posto dello scorso anno oltre ad ulteriori cinque piazzamenti in top10 nel corso degli anni. Il 38enne di Aiken non vince un torneo da quel surreale playoff a sei giocatori del Wyndham Championship dell’agosto 2021 e potrebbe provare a ritrovarsi proprio qui.

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Tra gli altri nomi da tenere d’occhio ci sono quelli dell’inglese Justin Rose, apparentemente ritrovatosi nelle ultime settimane, dell’australiano Jason Day e dell’irlandese Seamus Power. Domani al via ci sarà anche Francesco Molinari, unico rappresentante azzurro. Il torinese viene da due tornei in cui il suo gioco è stato estremamente altalenante, ed andrà in cerca di risposte.

Il Seaside Course del Sea Island Golf Course è un par 70 di 7055 yards. Percorso ridisegnato da Tom Fazio nel 1999, è un tracciato abbastanza “classico”, dove non è necessariamente richiesta grande distanza dal tee, a cui va preferita una migliore accuratezza anche a causa dei tanti ostacoli d’acqua presenti in molte buche. I green sono molto generosi e sulla carta molto semplici da raggiungere, ma essendo situato a pochi metri dall’Oceano Atlantico, l’insidia vento è sempre dietro l’angolo.

Il Plantation Course è invece un par 72 di 7060 yards. Percorso molto breve, ma insidioso. Dovrebbe comunque permettere score molto bassi nonostante la presenza di ostacoli d’acqua in metà delle buche e green meno abbondanti rispetto al Seaside.

Foto: LaPresse

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