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‘Maurizio racconta…’: curling storico, ma Amos Mosaner è sprecato non facendo lo skip

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NUOTO DI FONDO, MEGLIO TARDI CHE MAI. AZZURRI PRIVATI DELLA GIOIA DELL’INNO

Meglio tardi che mai. Ma a quale costo? Si doveva davvero commissionare un’indagine alla società Quest (Regno Unito) per arrivare a questa conclusione? Dunque, dopo ben tre mesi di distanza, la Ligue Europeenne de Natation (LEN) ha ammesso di aver sbagliato nel non assegnare le medaglie delle 25 chilometri di fondo ai Campionati europei di nuoto di Roma, dopo che erano state interrotte per il maltempo dopo 19 chilometri, quindi con più del 75% della gara disputata. Non si poteva non onorare lo sforzo degli atleti in una prova così massacrante, e anche se era in gioco la loro sicurezza, questi avevano manifestato di voler proseguire fino alla fine, attribuendo molto probabilmente al mal di mare di qualche giudice come motivo principale dello stop, il che non è mai stato confermato al 100%. Con l’assegnazione delle medaglie sopracitate, il bottino azzurro si arricchisce di ben altre 5 medaglie (la tripletta maschile con Mario Sanzullo, Dario Verani e Matteo Furlan, più l’argento di Barbara Pozzobon e il bronzo di Veronica Santoni), allungando ulteriormente al primo posto del medagliere europeo con lo storico bottino di 72 podi (25-26-21). Ma qui la domanda sorge spontanea: chi ridarà a Mario Sanzullo la gioia di poter sentire l’inno di Mameli sul gradino più alto del podio, proprio nella gara casalinga con tutti gli amici e parenti al seguito? Ci sono certe cose nella vita che niente può compensare, nemmeno una medaglia a tavolino.

CURLING: AMOS MOSANER PRONTO PER FARE LO SKIP?

Il curling italiano ha scritto la storia. Per la prima volta in quasi cinquant’anni di Campionati Europei le nazionali azzurre di entrambi i settori (maschile e femminile) sono riuscite contemporaneamente a qualificarsi ai playoff (semifinali) nella stessa edizione della manifestazione. Il comparto maschile è arrivato al quarto bronzo della sua storia continentale, secondo consecutivo. Purtroppo continua la maledizione delle finali, visto che in sette semifinali disputate mai siamo riusciti a disputare l’ultimo atto per il gradino più alto del podio. Mentre per le donne, con il quarto posto ottenuto, sono 5 anni (2017) che non si sale sul podio europeo (bronzo in quell’occasione). Ma, sebbene per le ragazze il futuro lo vedo senza dubbio più roseo e luminoso, vista la loro età media ampiamente inferiore a quella di tutte le principali rivali (Svizzera in primis che ci ha battuto in semifinale) e per il fatto che contiamo con una fuoriclasse assoluta come la campionessa olimpica Stefania Constantini – ancora giovanissima – , invece per il settore maschile l’impressione che ho è che Amos Mosaner dovrebbe essere lo skip di questa nazionale al posto di Retornaz: diverse volte dalle immagini TV abbiamo notato in questo Europeo come Amos scuoteva la testa per qualche decisione – quantomeno discutibile –  del suo skip. Dal mio punto di vista, un talento così grande come il suo, peraltro campione olimpico, non può essere seconda scelta in nessuna nazionale del mondo, figuriamoci in quella azzurra dove non abbiamo una base da cui attingere come le nazioni leader di questa disciplina. Speriamo per Milano-Cortina 2026 che qualcosa cambi nei meccanismi interni, affinché si possa aspirare a un metallo pesante nei giochi casalinghi.

Maurizio Contino

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Foto: Lapresse

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