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‘Maurizio racconta…’: Roberto Mancini visionario in un calcio italiano esterofilo e arretrato

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IL MESSAGGIO DI ROBERTO MANCINI AD UN CALCIO ITALIANO ESTEROFILO ED ARRETRATO

Ormai manca meno di una settimana all’inizio del Mondiale di calcio Qatar 2022, dove purtroppo non ci saremo per la seconda volta consecutiva. I principali motivi di questa debacle sono già stati esposti (anche in questa rubrica) dalle principali testate sportive e penso che ci trovano un po’ tutti d’accordo al riguardo. Tuttavia, il segnale che Roberto Mancini ha dato in queste ore convocando al sedicenne Simone Pafundi – talento del vivaio dell’Udinese che ha esordito lo scorso maggio in Serie A e da molti addetti ai lavori viene considerato il “nuovo Roberto Baggio” – va oltre la mera valenza tecnica del giovane: il messaggio “tra le righe” che vuole dare il CT di Jesi è soprattutto indirizzato ai dirigenti e allenatori dei nostri club di Serie A (spesso ‘esterofili’, senza guardare nel proprio giardino di casa), e non è casualità che lo faccia proprio alle porte del massimo evento mondiale. Mentre ci sono nazionali come la Germania che convocano per il Qatar il 17enne (del Borussia Dortmund) Youssoufa Moukoko con già più di 50 partite disputate in Bundesliga, o come la Spagna che ha tra le sue fila i giovanissimi Gavi e Pedri, ma sono esperti più che navigati della Champions League nei loro club, da noi i giovanissimi come Pafundi raccolgono pochissimi minuti nella massima serie nostrana. Ma il visionario Mancini va controcorrente, cercando di dare una scossa a tutto l’ambiente. Scommettendo sui nostri prospetti. Sperando vivamente che il suo messaggio venga recepito dal mondo del pallone.

LORENZO MORA COMPETITIVO ANCHE IN VASCA LUNGA?

Un progetto Lorenzo Mora-vasca lunga è fattibile? A un mese esatto dai Mondiali in vasca corta di Melbourne, il nuotatore ha demolito pochi giorni fa (al Trofeo Nico Sapio alla ‘Sciorba’ di Genova) entrambi i record italiani sia dei 100 che dei 200 dorso in vasca da 25 metri, con tempi mostruosi anche a livello mondiale. Ad esempio, il 49.37 nei 100 dorso con cui ha asfaltato il precedente record italiano di Ceccon (49.63) risulta addirittura inferiore ai tempi con cui il campione iridato Casas (USA) ha vinto in World Cup in queste settimane. Dunque il re della subacquea e delle virate (già vicecampione iridato nei 50do nel 2021) non scherza in vista dell’appuntamento australiano. Ma a questo punto per l’allievo di Fabrizio Bastelli, tesserato per le Fiamme Rosse, sorge una domanda spontanea: sarà possibile emulare queste performance anche in vasca olimpica da 50 metri? Come è ben noto, la vasca corta è tutt’un altro mondo (quasi sport diversi) rispetto a quella olimpica, dove l’acquaticità risulta molto più importante della subacquea. Ma ci farebbe comodo come il pane avere un atleta di alto livello soprattutto per i 200 dorso, specialità attualmente scoperta per il Bel Paese (Matteo Restivo è in declino e Ceccon non li disputa). L’impressione è che lavorandoci sopra con il suo allenatore, si possa ambire a un migloramento esponenziale anche dalla corsia dei 50 metri. Sarebbe davvero un peccato non poter ambire al massimo risultato anche in ottica Cinque Cerchi per Parigi 2024.

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