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MotoGP, Francesco Bagnaia: “Dopo il Sachsenring ho cambiato mentalità e ho scalato una montagna di 91 punti”
Sono passate già tre settimane, ma è ancora ben nitido nella mente di tutti gli appassionati il trionfo di Francesco Bagnaia al termine del Mondiale di MotoGP 2022. Il portacolori del team Ducati Factory, infatti, al termine del Gran Premio della Comunitat Valenciana ha potuto finalmente festeggiare il suo primo titolo nella classe regina, liberando una gioia che teneva ben nascosta in sé stesso. Un traguardo di valore indicibile, forse sorprendente per come si è sviluppata la stagione ma che, come spiega lo stesso “Pecco” al sito ufficiale della MotoGP. getta basi importanti negli anni scorsi.
“Quando ho firmato con la Ducati – racconta il pilota torinese – mi sono reso conto che si trattava di un vero e proprio coronamento di un sogno. Ricordo come in quei momenti pensassi di avere davvero trovato il team giusto per poter centrare i miei obiettivi: sapevo di essere nel posto ideale. Vincere il titolo con questa moto e con questa scuderia ha un sapore completamente diverso”.
Il neo-campione del mondo ricorda tutte le emozioni vissute nella domenica di Valencia: “Sinceramente sentivo parecchio la pressione su di me, e non è stata una gara facile nel suo complesso. Sono arrivato al Ricardo Tormo con una situazione più facile rispetto a Fabio Quartararo, dato che potevo chiudere indietro in classifica anche in caso di suo successo. Quelle, però, sono le situazioni nelle quali è più facile sbagliare. A 3 giri dalla conclusione ho visto che si trovava ancora al quarto posto dopo la caduta di Jack Miller, per cui ero tranquillo dato che sapevo che la mia posizione fosse sufficiente. Nell’ultimo giro ho capito che ero campione del mondo e ho potuto festeggiare. Appena tagliato il traguardo è stato incredibile, non capivo davvero cosa mi stesse accadendo. Mi sono detto che con il tempo avrei metabolizzato meglio”.
Il momento più complicato della stagione, ovviamente, la caduta nel Gran Premio di Germania: “In quel momento mi trovavo a 91 punti dal titolo. Una montagna da scalare. Dopo la gara pensavo al potenziale che avevamo e al fatto che non ero quel pilota, ovvero uno che procede con tutti quegli alti e bassi. Avevo una considerazione migliore di me stesso. Ritenevo che potevo essere competitivo e di nuovo pronto a lottare per la vetta. Ho messo tutta la determinazione e l’ambizione per risalire, per dimostrare che potevo farcela. Appena ho deciso di ragionare in quel modo ho iniziato a lavorare in un modo diverso, partendo dalla FP1, nella quale mi dedicavo solo al passo gara. Ero concentrato solo sulla domenica. Iniziare a vincere ha fatto il resto”.
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Il finale del campionato ha visto un “Pecco” Bagnaia da un lato e Fabio Quartararo decisamente dall’altro: “Quando inizi a inanellare una bella serie di successi ti senti quasi imbattibile. Dopo le quattro vittorie di fila, per esempio, ho chiuso secondo ad Aragon. In quel caso ero arrabbiato perchè non avevo centrato la quinta. Mi ero reso conto che dentro di me era scattato qualcosa. Ho messo pressione su Fabio? Non lo so. Lui nell’ultima parte di campionato ha iniziato a correre in difesa. Non era più costante con la sua moto e ha faticato parecchio. Nella prima parte di annata gli riusciva tutto, in quel momento no, e ha fatto la differenza”.
Credit: MotoGP.com Press