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MotoGP, GP Valencia 2022: Francesco Bagnaia e la Ducati pronti a completare l’opera iridata. Suzuki al passo d’addio

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Signore e signori, ci siamo quasi. Fra pochi giorni a Valencia un italiano potrebbe tornare sul trono della MotoGP, interrompendo un digiuno che per il nostro Paese dura ormai da tredici anni. L’uomo del destino risponde al nome di Francesco Bagnaia, che in questo 2022 ha tutte le carte in regola per succedere a Valentino Rossi, ultimo centauro dello Stivale a laurearsi Campione del Mondo della classe regina nell’ormai lontano 2009. L’eventualità è molto più che probabile, poiché il venticinquenne piemontese è forte di un enorme vantaggio sull’unico rivale teoricamente in grado di sopravanzarlo.

Pecco vanta 23 punti di margine su Fabio Quartararo, iridato nel 2021. Il francese ha a disposizione una sola combinazione per difendere il titolo. Domenica deve vincere, sperando che il leader della classifica generale si classifichi dal 15° posto in giù. Considerando come l’ultima affermazione di El Diablo sia datata 19 giugno e che, anche nel caso il transalpino torni al successo, a Bagnaia è sufficiente arrivare 14° per mettere le mani sul Mondiale, è evidente come la percentuale di vedere trionfare l’alfiere della Ducati sia elevatissima.

Anche per la Casa di Borgo Panigale sta per finire un lungo digiuno. L’unico trionfo delle Rosse a due ruote è datato 2007, quando l’australiano Casey Stoner sbaragliò la concorrenza. Tredici anni d’attesa per un pilota italiano, quindici per l’azienda bolognese, mezzo secolo per un binomio tutto tricolore. Già, perché l’accoppiata Bagnaia-Ducati potrebbe essere la prima interamente originaria del Bel Paese a raggiungere il pinnacolo del motociclismo da quando Giacomo Agostini si impose nel 1972 in sella alla MV Agusta. In tal senso, il più è fatto. Domenica sarà sufficiente apporre il sigillo in ceralacca su un atto già sottoscritto da tutte le parti in causa. Bisognerà solo non far cadere la candela e mandare in fumo la busta contenente il certificato di Campione del Mondo.

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Come ogni epilogo stagionale che si rispetti, ci saranno anche tanti addii. Il più significativo sarà quello della Suzuki, la cui uscita dalla MotoGP, annunciata in primavera, ha colto tutti di sorpresa. Chissà se la Casa di Hamamatsu, un domani, farà il proprio ritorno. Di certo c’è che, domenica, Alex Rins e Joan Mir avranno l’onore di portare in gara, forse per l’ultima volta, le moto di un marchio per il quale in passato hanno corso autentici miti delle due ruote quali Barry Sheene e Kevin Schwantz e con il quale due italiani si sono laureati Campioni del Mondo (Marco Lucchinelli nel 1981 e Franco Uncini nel 1982).

MONDIALE MOTOGP (19 GP SU 20)
258 – BAGNAIA Francesco (ITA) [Ducati]
235 – QUARTARARO Fabio (FRA) [Yamaha]
212 – ESPARGARO’ Aleix (ESP) [Aprilia]
211 – BASTIANINI Enea (ITA) [Ducati Gresini]
189 – MILLER Jack (AUS) [Ducati]
168 – BINDER Brad (RSA) [Ktm]
166 – ZARCO Johann (FRA) [Ducati Pramac]
148 – RINS Alex (ESP) [Suzuki]
138 – OLIVEIRA Miguel (POR) [Ktm]
136 – MARTIN Jorge (ESP) [Ducati Pramac]

Foto: MotoGPpress.com

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