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MotoGP, Paolo Ciabatti sull’evoluzione della Ducati: “Gli anni di Rossi hanno lasciato ferite, miglioramenti dall’arrivo di Dall’Igna”

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L’Italia a due ruote sta ancora esultando per il grande successo di Pecco Bagnaia, che a Valencia è stato incoronato come nuovo campione della MotoGP. Una soddisfazione enorme anche per la Ducati, che è tornata sul tetto del Motomondiale a distanza di quindici anni, dal sorprendente trionfo di Casey Stoner nel 2007. Un digiuno durato a lungo per la casa di Borgo Panigale, che in passato ha dovuto ingoiare numerosi bocconi amari.

Uno di questi è il biennio infruttuoso con Valentino Rossi, vestitosi di rosso per tornare al successo e andato via con soli tre podi. Il direttore sportivo Paolo Ciabatti ha parlato a Motorsport.com del periodo immediatamente successivo, in cui entrò nella casa italiana: “Per me personalmente, quando sono arrivato in Ducati nel 2013, pochi mesi dopo che Audi aveva acquisito l’azienda dai precedenti proprietari della Investindustrial, ci sono stati alcuni cambiamenti. Il cambiamento principale è stato che Filippo Preziosi ha deciso di andarsene dopo due anni difficili, con grandi aspettative sulla partnership Valentino/Ducati che non ha portato i risultati sperati. Questo ha lasciato molte ferite nell’organizzazione, a molti livelli“.

Quando sono tornato in Ducati – prosegue Ciabatti – la situazione era un po’ questa, quindi abbiamo dovuto lasciare andare alcune persone alla fine del 2013. Anzi, se guardo a quell’annata, volevo mollare a metà stagione“. Parole forti, che vengono immediatamente spiegate: “Non stavamo andando da nessuna parte. Si veniva da due anni di insuccessi con Rossi, continuavamo a faticare. I media erano molto negativi con noi, non avevamo una chiara direzione tecnica quell’anno“.

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I meriti di questa evoluzione vengono affidati a Gigi Dall’Igna: “Ho detto al CEO Claudio Domenicali che dovevamo fare qualcosa e che dovevamo prendere qualcuno in grado di gestire un progetto tecnicamente complesso come la MotoGP, e lui ha convinto Gigi a lasciare l’Aprilia. Da allora le cose sono andate molto meglio, e a quel punto è stato difficile trovare persone che volessero investire in Ducati, perché con Valentino erano davvero pronti a sostenerci per ottenere la migliore copertura possibile. Avevamo fallito, abbiamo dovuto ricostruire la nostra credibilità“.

Foto: Photo LiveMedia/Valerio Origo

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