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NBA, Kyrie Irving silurato dalla Nike: “Non crediamo ci sia spazio per nessuna dichiarazione d’odio e nessuna forma di antisemitismo”

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Anche la Nike ne ha abbastanza. Dopo che Kyrie Irving non si è dissociato dalle proprie stesse dichiarazioni improntate all’antisemitismo, l’azienda ha deciso di smettere di essere associata al giocatore dei Brooklyn Nets, che ormai da anni fa parlare più per quel che dice fuori dal campo che per le proprie imprese dentro.

Questo il comunicato Nike, che ha sospeso la sua relazione commerciale con Irving: “A Nike crediamo non ci sia spazio per nessuna dichiarazione d’odio e nessuna forma di antisemitismo. Per questo abbiamo deciso di sospendere con effetto immediato il nostro rapporto con Kyrie Irving così come il lancio delle sue nuove scarpe, le Kyrie 8. Siamo dispiaciuti e delusi dalla situazione e dall’impatto che questa può causare nei confronti di tutti“.

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Kyrie Irving è stato inoltre sospeso per 5 gare dai Nets, in quanto, dopo aver diffuso dai propri account social il documentario, ammesso che possa definirsi tale, “Hebrews to Negroes: Wake up Black America”, nella prima conferenza stampa disponibile non ha preso le distanze da quei contenuti.

A nulla è valsa una storia su Instagram in cui ha cercato in ogni modo di scusarsi: Irving è stato fermato dalla sua stessa franchigia, in quello che è un nuovo capitolo delle sue bizzarrie. Non è la prima volta che lo si vede credere a teorie del complotto di vario genere, dalla Terra piatta alle molte sorte sull’omicidio di John Fitzgerald Kennedy, fino alla lunga querelle sui vaccini anti-Covid-19 che lo ha tenuto a lungo lontano da parecchi parquet.

Foto: LaPresse

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