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Next Gen ATP Finals 2022: Francesco Passaro eroico, batte Matteo Arnaldi e i crampi in cinque set

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Due ore e 38 minuti: tanto serve a Francesco Passaro per cogliere la prima vittoria nelle Next Gen ATP Finals. Nella storia della manifestazione, il suo successo contro Matteo Arnaldi si configura come l’incontro più lungo dal 2017 a questa parte. Il perugino, letteralmente andato oltre i crampi, va così a giocarsi tutte le proprie carte domani con l’americano Brandon Nakashima, impegnato nel match successivo a quello appena concluso contro il ceco Jiri Lehecka.

Il primo set si apre con i due che si danno particolarmente fastidio al servizio, tant’è che c’è anche un deciding point nel secondo game vinto da Arnaldi, che tiene così la battuta. Il destino naturale del parziale è il tie-break, totalmente equilibrato fino al 4-4 quando il sanremese sbaglia di dritto e concede il minibreak al suo avversario. Il perugino quel vantaggio non lo concretizza pur con due set point a favore, ma il secondo vede Arnaldi pescare il jolly con un gran recupero stretto. Passaro, però, non si perde d’animo e sull’8-7 vince in difesa il punto, pur se è la volée di rovescio dall’altra parte dalla rete che non passa.

Il secondo parziale vede Arnaldi trovare il break che gli consente di avere un po’ più di tranquillità: arriva nel terzo game, con una sequenza doppio fallo-errore di dritto di Passaro. Per il ligure, pur nella lotta che si vede in campo, è una pratica che si può risolvere con buon agio, come infatti è: 4-2, conti pareggiati.

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Nel terzo il primo a muoversi è il numero 134 ATP, allievo di Alessandro Petrone, che guadagna due palle break sull’1-1, subito salvate dall’umbro 119 del mondo sotto la guida di Roberto Trapani. Fino al tie-break nulla di realmente significativo, poi accade qualsiasi cosa, con i due che si continuano a mettere in difficoltà a vicenda a furia di minibreak presi e persi. Emerge vincitore Arnaldi perché Passaro commette un doppio fallo e sbaglia due dritti.

Nel quarto set succede davvero di tutto: Arnaldi prende il largo, allunga sul 3-1 e, contemporaneamente, Passaro si ritrova con i crampi alla gamba destra che non lo lasciano in pace. Con il sanremese a due punti dal match, però, il perugino inizia a tirare qualunque cosa gli capiti per le mani, approfitta di qualche errore dell’avversario e, incredibilmente, non solo sale sul 3-3, ma nel tie-break parte avanti 3-0. Non solo: più si va avanti, maggiori sono i crampi e più Passaro picchia forte, riuscendo a piegare in questo modo Arnaldi e ad allungare ancora l’incontro.

A questo punto le due ore sono ben più che superate, e con Passaro che, pur migliorando la propria condizione fisica, non si può certo definire completamente a posto. Arnaldi gli strappa il servizio solo per poi perderlo, e si arriva così, dopo un deciding point che è anche match point per il perugino annullato dal sanremese con un servizio e dritto, a un altro tie-break, stavolta l’ultimo in via definitiva. Prima di partire, il pubblico di Milano tributa un applauso ai due azzurri. Arnaldi arriva abbastanza agilmente sul 6-4, guadagnandosi due chance di chiudere, ma Passaro non molla: un dritto, un rovescio lungolinea ed è 6-6. Il ligure trova il terzo match point di dritto, ma viene freddato da un dritto non comune dell’umbro, che sull’8-7 in proprio favore viene a sua volta freddato da un clamoroso recupero dell’avversario. A quel punto Passaro deve dar fondo a tutte le proprie energie (e al proprio dritto) per chiudere a braccia alzate.

Molto al di là dei numeri che qui contano il giusto (l’umbro, per la cronaca, chiude superando ampiamente i 40 vincenti), qui c’è da rimarcare lo spirito dei due giocatori, che anche a fine partita dimostrano come l’agonismo in campo abbia anche un seguito che li porta ad abbracciarsi a rete. E il tennis, in fondo, è anche questo.

Foto: LaPresse

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