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Next Gen ATP Finals 2022: Matteo Arnaldi sfiora l’impresa con Nakashima e perde in cinque set

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Matteo Arnaldi va molto vicino a ribaltare il pronostico contro l’americano Brandon Nakashima nella prima partita della sessione serale alle Next Gen ATP Finals 2022 dell’Allianz Cloud (PalaLido) di Milano. Il sanremese cede in cinque set di fronte al più navigato avversario: 2-4 4-3(7) 4-3(4) 3-4(4) 4-2 il punteggio finale dopo due ore e 10 minuti. L’esito conclusivo del confronto fa sì che domani alle 14:00 apra il programma il derby con Francesco Passaro, mentre l’USA sfiderà il ceco Jiri Lehecka.

Nakashima inizia col piede sbagliato: un paio di errori banali portano Arnaldi a palla break, ma l’americano fa valere la propria potenza e sventa le tre chance. L’azzurro ha il piglio giusto e si vede, e sull’1-1 inizia a leggere anche bene il servizio del suo avversario: altre quattro chance di strappargli la battuta. Dopo tre scambi comandati in tutto da Nakashima, l’italiano trova sul 40-40 la chance di dritto che lo porta sul 2-1, nel secondo deciding point di giornata. La situazione non cambia più ed Arnaldi, a suon di ace e prime vincenti (12/13 in campo, 11 punti su 12), chiude con il 4-2.

Il primo momento duro per il sanremese arriva sull’1-2 del secondo set, quando si trova sotto 0-30; riesce a recuperare soprattutto con la prima e si assicura il 2-2. Forse per la delusione dell’occasione mancata precedentemente (anche se le sue colpe sono poche), Nakashima sbaglia in abbondanza nel game successivo e concede lo 0-40 ad Arnaldi. Sbaglia in lunghezza l’americano, e questo gli costa il break, che però si riprende subito al deciding point in virtù di un doppio fallo dell’azzurro. Nel tie-break i turni di servizio non fanno molto per essere tenuti, con Arnaldi che due volte recupera un minibreak e poi se ne ritrova uno in omaggio a causa di un dritto largo dell’USA. Due i set point; sul primo Nakashima trova la risposta vincente, sul secondo l’ace. Arriva una gran difesa per il 7-6, ma neanche il quinto set point è quello buono: doppio fallo. Anzi, due di fila; il nastro aiuta lo statunitense, che di dritto sopra la rete firma il 9-7.

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Nonostante tutto, l’italiano tiene a livello psicologico, anche se gli scambi iniziano ad allungarsi e questo favorisce Nakashima, benché sia Arnaldi ad avere un 15-30 a proprio favore nel quarto gioco. Arriva, stavolta senza altri particolari rischi da una parte o dall’altra, il secondo tie-break di serata. Nuovamente l’USA è il primo ad andar via con tanta pressione da fondo, ma non è l’1-3 il momento decisivo. Arriva infatti un dritto dell’azzurro che lo porta a riprendersi il maltolto. Sul 4-4, però, Nakashima pesca una risposta importante che lo porta ad avere due cruciali servizi, sfruttati senza problemi: 7-4.

Il quarto parziale vede un calo piuttosto netto di Arnaldi. Non lo si vede tanto nelle fasi iniziali, quanto nel prosieguo: sull’1-2 arriva qualche errore di troppo che consegna a Nakashima la possibilità di andare a servire per il match. Il ligure trova la forza di non mollare, però, e trova la risposta vincente del 15-40. Alla seconda chance si vede regalato dall’americano il dritto in rete: pubblico caricato, controbreak e terzo tie-break di serata. Sul 2-2 Arnaldi tira davvero forte, e dal centro trova il dritto con cui vince il punto in risposta. La situazione non cambia più: il minibreak rimane, giungono uno speculare 7-4 e il quinto set.

Nel parziale decisivo la miglior partenza è di Nakashima, che allo scoccare delle due ore guadagna quattro palle break e, alla prima, arriva su una palla corta dell’azzurro per conquistarsi l’1-2 in proprio favore. L’americano torna a servire per il match sul 2-3, ma stavolta è più freddo e, dopo 2 ore e 10 minuti, chiude il conto ed incassa l’applauso del PalaLido, che però è ben contento di aver visto un suo connazionale lottare ben oltre quelle che erano le possibilità concesse dal pronostico della vigilia.

Per Arnaldi 32 vincenti e 31 errori gratuiti contro i 31 e 28 di Nakashima, con 11 ace contro 6 dell’azzurro, controbilanciati però da 5 doppi falli (di cui due pesantissimi) contro nessuno. Rendimenti simili con la prima: 64% in campo, 79%-76% per l’azzurro nei punti vinti con essa. Più efficace l’americano sulla seconda: 50%-56%.

Foto: LaPresse

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