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Pagelle Croazia-Canada 4-1, voti Mondiali 2022: Kovacic e Kramaric autorevoli

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PAGELLE CROAZIA-CANADA 4-1

Croazia

Livakovic, 6.5: nulla può sul gol di Alphonso Davis, che aveva portato in vantaggio il Canada. Nel resto della partita non è stato chiamato ad altri interventi, se non all’inizio della ripresa quando si fa trovare pronto, mantenendo in vantaggio la propria squadra.

Lovren, 6: inizio di partita difficile come tutta la propria squadra, ma è salito con il passare dei minuti, concedendo nulla a David, seguendolo anche ai limiti dell’area canadese. Si procura un giallo evitabile ad inizio secondo tempo, costringendo a fare attenzione nelle entrate.

Sosa, 5.5: ha sofferto molto le avanzate di Buchanan in fase difensiva, mentre in fase di possesso non è quasi mai riuscito ad aiutare Perisic. Non migliora nei secondi 45 minuti, diventando il peggiore in campo dei suoi.

Gvardiol, 6: nei primi minuti non è riuscito quasi mai a fermare Larin, lasciandogli troppo spazio di muoversi tra le linee di impostare, mettendo in questo modo in difficoltà la propria difesa. Dalla mezz’ora in poi ha mostrato una grande aggressività, che ha limitato l’attacco avversario, permettendo ai suoi di ripartire velocemente, continuando questo trend anche nel secondo tempo.

Juranovic, 6.5: suo l’errore che ha portato alla rete canadese, essendosi piazzato a metà strada tra due giocatori, lasciando così in solitaria Alphonso Davis. Spinge bene in fase offensiva, in cui aiuta molto la propria squadra, sfruttando lo spazio creato da Kramaric. Suo il pallone per Livaja che ha portato in vantaggio la Croazia. Cresciuto a dismisura nel secondo tempo in cui non ha concesso nulla.

Kovacic, 7:  è il migliore in campo tra i croati fino ad ora. Sfrutta alla grande la superiorità numerica a centrocampo, che gli dà la possibilità di inventare come meglio crede, come dimostra l’assist servito a Kramaric per il momentaneo pareggio. Nel secondo tempo continua la sua prestazione di altissimo livello, spingendo moltissimo nei contropiedi della propria squadra (dal 86′ Majer, 6: sua la rete del 4-1 che chiude l’incontro, anche se la parte difficile l’ha fatta Orsic).

Modric, 6: prestazione sottotono per il centrocampista del Real Madrid, da cui ci si aspetta sempre grandi cose. Prova a servire qualche pallone tra le linee, ma non inventa nulla di eccezionale. Dei tre di centrocampo è senza dubbio il peggiore, vista la partita ordinaria disputata. Si lascia coinvolgere in una mini rissa all’85’ che gli costa il cartellino giallo (dal 86′ Pasalic: s.v.).

Brozovic, 6.5: prova nella norma per lui nel primo tempo, limitato bene da Eustaquio. Il giocatore dell’Inter è importante nell’eludere la prima pressione canadese, che permette alla Croazia di lanciarsi verso l’area avversaria in una apparente superiorità numerica. Cresce molto nei secondi 45 minuti, facendo da legante tra le due linee.

Perisic, 6.5: il più attivo tra i croati nei primi 20 minuti, quando i vice campioni del mondo sembravano essere in balia del gioco avversario. Non ha però mostrato la brillantezza dei giorni migliori, venendo spesso limitato da Johnston, aiutato anche da Buchanan. Mette un pallone stupendo per Kramaric, che permette alla Croazia di chiudere la partita (dal 86′ Orsic, 6: mostra grande generosità in uno dei primi palloni toccati, quando trovatosi di fronte al portiere per un errore di Miller, ha scelto di far segnare Majer).

Kramaric, 7.5: manda in totale confusione la difesa avversaria, con il suo ruolo di battitore libero dietro a Livaja. Nonostante la sua posizione fosse teoricamente a destra, le cose migliori le ha mostrate a sinistra, fascia da cui è scaturito anche la rete del momentaneo pareggio. Realizza una super rete per il 3-1, facendosi trovare ancora una volta libero per poi avere il tempo di inventare (Dal 72′ Vlasic: s.v.).

Livaja, 6.5: buona prestazione del numero 14 croato, che va a segno nel debutto da titolare al Mondiale. In alcune occasioni si fa trovare in posizione di fuorigioco, ma la sua posizione tra i due centrali crea non pochi problemi. (dal 60′ Petkovic, 6: il suo ingresso stravolge il gioco della Croazia, permettendo ai suoi di abbassare il baricentro, per poi affidarsi a lui nel ripartire in contropiede).

Canada

Borjan, 6.5: nonostante i tre gol subiti, su cui per altro può fare ben poco, la sua è una buona prestazione. In diverse occasioni è stato chiamato in causa, e lui si è fatto trovare presente, salvando la propria nazionale da un punteggio più severo nel secondo tempo.

Johnston, 6.5: prima mezz’ora di gioco perfetta, in cui ha annullato un cliente scomodo come Perisic. Nel finale di prima frazione va in sofferenza, come tutta la propria squadra. Continua a difendere bene nella seconda metà di partita, dove si è trovato di fronte anche Kovacic.

Miller, 5: poteva fare di più sul gol di Kramaric, lasciato libero di ricevere il pallone, in posizione regolare, in area di rigore. Fino a quel momento aveva difeso bene, tenendo la linea. Nel secondo tempo fa girare bene palla, contenendo bene i contropiedi avversari. Errore madornale sul gol del 4-1, in cui sbaglia il controllo del pallone lanciando Orsic in porta.

Vitoria, 6: come il compagno di reparto è apparso un po’ passivo sui gol croati. Tolte le occasioni de gol ha però guidato bene il reparto, facendo scattare la trappola del fuorigioco in un paio di occasioni. Prestazione solida contro Petkovic nella seconda metà.

Eustaquio, 6: a lui spetta uno dei compiti più difficili, quello di limitare le grandi qualità del centrocampo croato. È riuscito in questa ardua impresa, costringendo Modric ad una partita ordinaria. (dal 46′ Kone, 6: il suo ingresso permette di dare nuova linfa al centrocampo che stava subendo troppo nei minuti finali, riuscendo a contenere la grande qualità degli avversari).

Hutchinson, 6: per lui vale lo stesso discorso fatto per Eustaquio. Poco da recriminargli, viste anche delle ottime coperture fatte su Kovacic. Troppa la differenza con i propri avversari, che lo hanno costretto a una partita di sofferenza(dal 72′ Adekugbe, 6: visto il basso baricentro dei croati ha avuto in mano il pallino del gioco, provando a riaprire l’incontro, con cambi di gioco continui).

Davies, 7: ottima prova per il più talentuoso tra i canadesi, che segna la rete più veloce di questa edizione dei Mondiali. Grazie alla copertura alle sue spalle di Laryea ha avuto maggiori libertà in fase offensiva, creando pericoli a Juranovic. Nel secondo tempo ha provato a caricarsi la squadra sulle spalle, con scarsi risultati.

Laryea, 6:  molto bene nella fase offensiva, sovrapponendosi a Davies, creando non pochi pericoli ai croati. Ha sofferto un pò il ruolo variabile di Kramaric, che non gli ha dato alcun riferimento. Continua l’ottima prestazione nell’inizio di ripresa, fino a quando viene cambiato per offrire maggiore offensiva (dal 62′ Hoilett, 6: si comporta bene in fase offensiva, creando pericoli a Sosa. Male in difesa dove si fa saltare troppo facilmente da Perisic sul terzo gol della Croazia).

Buchanan, 6: uno dei migliori della propria squadra, che ha trascinato grazie alle sue invenzioni, da cui è nato il gol del vantaggio. Si è offerto anche in fase difensiva, raddoppiando Perisic, riuscendo nell’impresa di annullarlo, o quasi, insieme a Johnston. Nel secondo tempo non si è quasi mai visto, limitato nel migliore dei modi dalla difesa avversaria.

Larin, 6: la sua posizione mobile ha creato non pochi problemi a Gvardiol nella prima mezz’ora. Il suo impeto è andato scemando con il passare dei minuti. Da recriminargli lo scarso spirito di sacrificio in fase difensiva, lasciando la propria formazione in difficoltà (dal 46′ Osorio, 6.5: dopo pochi minuto dal suo ingresso sfiora la rete con una grande conclusione dal limite dell’area, in cui dimostra il proprio talento. La sua entrata ha garantito una maggiore copertura a centrocampo in fase di non possesso).

David, 6: buona prestazione per lui, ripiegando verso il centrocampo per lasciare campo a Larin quando serve. Bravo a capire i momenti della partita, provando a far salire la squadra nel momento di difficoltà. (dal 72′ Cavallini, 6: prova diversi scatti nei minuti finali, impegnando la difesa avversaria, che però l’ha sempre chiuso in un raddoppio).

Foto: LaPresse/Manu Fernandez

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