Calcio
Pagelle Germania-Giappone 1-2, voti Mondiali 2022: Doan e Asano eroi nazionali, Schlotterbeck in crisi
PAGELLE GERMANIA GIAPPONE 1-2
Germania
Neuer, 6: spettatore non pagante del primo tempo, si ritrova poi a dover raccogliere due palloni dietro le sue spalle nel giro di pochi minuti, sui quali non può veramente nulla. Pazzesco ma inutile il riflesso al 74′ su Ito a salvare momentaneamente il risultato.
Sule, 5: schierato terzino a destra, gioca bloccato per consentire a Raum di alzarsi quasi sulla linea degli attaccanti; in fase di impostazione diventa un vero e proprio braccetto di destra della difesa a 3. Primo tempo senza sbavature, nel secondo tempo immobile sui due gol nipponici.
Rudiger, 5.5: attentissimo in chiusura nel primo tempo sulle rare occasioni in cui il Giappone ha provato a ripartire. Flick lo lascia da solo contro più giocatori, ma il difensore del Real Madrid giganteggia e non fa passare nessuno. Nel secondo tempo cala alla distanza come tutti i tedeschi, mancando un’uscita elementare sul gol del momentaneo 1-1.
Schlotterbeck, 5: il giovane classe ’99 alla sua prima partita in carriera al Mondiale agisce da terzo di sinistra nel 3-2-5 in fase offensiva, sempre pronto a coprire le sgroppate in attacco di Raum. Nel secondo tempo non contiene le folate giapponesi e crolla come tutti i suoi compagni di squadra.
Raum, 7: una spina nel fianco per la Nazionale giapponese: gioca altissimo e in continua sovrapposizione di Musiala. Coperto bene da Schlotterbeck gioca costantemente nella metà campo avversaria, nasce da un suo taglio perfetto e da una sua finta il rigore del vantaggio. Poco incisivo nella seconda frazione, ma rimane comunque il migliore dei suoi.
Kimmich, 6: sanguinosa la palla persa a centrocampo in avvio di partita che prelude a quello che succederà nei minuti finali. Indispensabile per la manovra tedesca, favolosa l’imbucata per Raum nell’azione del rigore. Si spegne anche lui sotto l’aggressività del secondo tempo giapponese.
Gundogan, 6.5: trasformazione dal dischetto perfetta, completa a meraviglia la mediana a 2 del centrocampo teutonico guardando sempre in avanti e inserendosi continuamente nell’area di rigore avversaria. Prende un palo al quarto d’ora del secondo tempo su suggerimento al bacio di Musiala (dal 67′ Goretzka, 5.5: entra in campo poco prima del tracollo tedesco, non incide per niente. Invisibile).
Gnabry, 5: come Havertz vaga un po’ per il campo alla ricerca della posizione per incidere di più, senza mai lasciare punti di riferimento alla retroguardia nipponica; primo tempo di ordinaria amministrazione. Nella seconda frazione si vede ipnotizzato da Gonda un paio di volte nel giro di un minuto. Flick decide di lasciarlo in campo togliendo Musiala, scelta probabilmente sbagliata (dal 90′ Moukoko s.v.).
Muller, 5.5: perno su cui si basa la manovra tedesca nella trequarti offensiva, non appariscente ma fondamentale nelle sponde e nel far alzare la velocità dell’azione della Germania, cala nel secondo tempo e infatti viene richiamato in panchina da Flick (dal 67′ Hofmann, 5: appena entrato capita sui suoi piedi una buona occasione per il raddoppio, il suo tiro è potente ma centrale, respinto da Gonda. Poco convinto nei contrasti e senza il giusto mordente).
Musiala, 7: parte largo sulla corsia mancina in tandem con Raum, la stellina classe 2003 crea sempre apprensione ai difensori giapponesi, che non riescono praticamente mai a fermarlo quando parte in accelerazione. Talento indiscusso messo in luce dal suo slalom senza senso al 5′ del secondo tempo, dopo il gol del Giappone fa spazio al match-winner del Mondiale 2014 (dal 79′ Gotze s.v.).
Havertz, 5.5: ormai il ruolo di falso nueve è il suo in questa Nazionale. Un po’ in ombra nei primi quarantacinque minuti, non riesce quasi mai a trovare la sua posizione scambiandosi anche spesso con i compagni di reparto. Si vede annullato un tap-in che porta al gol per fuorigioco nell’ultimo minuto di recupero (dal 79′ Fullkrug s.v.).
CT Flick, 5: il suo 4-2-fantasia si trasforma in fase di impostazione in una sorta di 3-2-5, schieramento ultra offensivo che frutta a dovere nel primo tempo. La Germania crea tanto, ma non riesce a raddoppiare e subisce la rimonta negli ultimi 20 minuti del Giappone; gestione dei cambi piuttosto approssimata, decide di togliere Musiala, probabilmente il migliore dei suoi fino a quel momento.
Giappone
Gonda, 5.5: scellerata l’uscita su Raum, che è bravo a saltarlo e a quel punto è inevitabile il fallo da calcio di rigore. Decisamente da rivedere in generale su tutte le uscite. Per il resto non deve effettuare grandi parate, attento sul tiro da lontano di Gundogan e sul cross dello stesso Raum. Secondo tempo in cui salva un paio di volte il risultato, con parate importanti per quello che succederà dopo.
Sakai, 5: ha il difficile compito di arginare la corsia sulla quale i tedeschi spingono di più: si perde clamorosamente Raum nell’azione che porta al calcio di rigore per la Germania, oltre a questo non riesce mai a pungere in zona d’attacco (dal 74′ Minamino, 7: entra in campo come l’ennesimo attaccante di Moryiasu a un quarto d’ora dalla fine ed è subito protagonista del cross sulla quale respinta di Neuer si avventa Doan per il pareggio giapponese).
Yoshida, 6.5: il capitano del Giappone, conoscenza del nostro campionato, cerca di reggere alla forza d’urto degli attaccanti tedeschi senza sfigurare troppo, non ci sono gravi errori nella sua partita.
Itakura, 6: più in difficoltà del compago di reparto nel primo tempo prova ad aiutare Sakai a contenere le azioni della squadra di Flick sulla corsia mancina, nettamente quella da cui nascono i pericoli maggiori. Secondo tempo di controllo, tirando giù le serrande negli ultimi 10 minuti di partita.
Nagatomo, 6: poco chiamato in causa nel primo tempo l’ex interista, la Germania attacca sulla corsia opposta, lui controlla Gnabry senza concedergli spazio. Come tutto il Giappone non mette quasi più il naso nella metà campo offensiva dopo i primi dieci minuti (dal 57′ Mitoma, 7: anche lui come tutti i nuovi entrati mette in campo grinta, cuore e tecnica. Non entra direttamente nelle due azioni dei gol, ma è fondamentale per la reazione della squadra).
Endo, 6.5: giganteggia nella mediana a due, beneficia sicuramente dell’ingresso di Doan, e dopo un primo tempo con Kimmich e Gundogan che lo sovrastano, nel finale rende il favore.
Tanaka, 6: ringhia sulle caviglie dei tedeschi, prova con Endo a mantenere le maglie tra i reparti strettissime, riuscendoci in parte fino al gol su rigore. Dopo il vantaggio tedesco, come tutti i suoi compagni, gioca un primo tempo di attesa per poi rialzare i ritmi nella ripresa, fa posto a uno dei tanti giocatori offensivi mandati in campo dal CT (dal 71′ Doan, 7.5: uno degli idoli di giornata, entra con grinta e si fa trovare al posto giusto nel momento giusto deviando in porta la parata di Neuer).
Ito 6.5: l’esterno in forza al Reims in Francia approfitta della propensione di Raum alla fase offensiva per creare i maggiori pericoli alla Nazionale tedesca. Delizioso il traversone a tagliare fuori tutti i difensori tedeschi che aveva portato al gol annullato di Maeda, inizia il secondo tempo ancora come il più pericoloso per la retroguardia tedesca.
Kamada, 6: il giocatore più in forma e potenzialmente pericoloso del Giappone: 12 gol in questo avvio di stagione proprio in Germania all’Eintracht Francoforte; nel primo tempo cerca la posizione dietro Maeda, tanta corsa e sacrificio senza mai però rendersi realmente pericoloso. Rimane un po’ in ombra peer il suo talento, sarà fondamentale ora nelle prossime partite per una qualificazione nel girone della morte.
Kubo, 5.5: anche lui finisce il primo tempo in debito di ossigeno per rincorrere la palla fatta girare magistralmente dalla squadra di Flick. Il meno pericoloso e appariscente dei suoi in avanti. Sostituito da Tomiyasu alla fine del primo tempo per dare più equilibrio alla propria squadra (dal 46′ Tomiyasu, 6: rivitalizza il Giappone, che nel secondo tempo ci crede e dalla sua fascia nascono le azioni potenzialmente più pericolose).
Maeda, 5,5: finalizza alla perfezione il contropiede del gol annullato al Giappone al 10′, peccato che non stia troppo attento alla posizione della linea difensiva tedesca e si faccia trovare un metro avanti. Per il resto tanta corsa e tanto pressing, come molti dei suoi compagni di squadra, lascia il posto ad Asano a mezz’ora dalla fine (dal 57′ Asano, 8.5: è lui il match winner!!! Subito nel vivo della manovra fa salire bene la squadra, prima è pericoloso al 69′ con un tiro deviato in angolo da buona posizione poi fa gioire un popolo intero con un eurogol che vale il vantaggio nipponico).
CT Moryiasu, 7: cambia la partita in modo spettacolare, con una lettura perfetta. Dopo essersi emozionato durante l’inno a inizio partita al 46′ decide di dare equilibrio togliendo un giocatore offensivo e inserendo l’esterno difensivo Tomiyasu. Lascia sfogare la Germania e con molta incoscienza decide allora di mandare in campo tutti i giocatori offensivi a sua disposizione, il risultato lo premia totalmente. Formidabile.
Foto: LaPresse