Pattinaggio Artistico
Pattinaggio artistico: un’Italia cinica chiude le tappe del Grand Prix da protagonista
Un’Italia attenta, grintosa, rabbiosa e cinica chiude la fase di qualificazione del Grand Prix 2022-2023 di pattinaggio artistico da protagonista principale. Dopo le classiche sei tappe infatti i nostri ragazzi sono riusciti a conquistare la bellezza di quattro spot per le Finali di Torino (a cui si aggiunge anche il pass staccato da Nikolaj Memola in categoria Junior), diventando la terza forza per numero di presenze dopo Giappone (7) e Stati Uniti (6). Una cavalcata trionfale condotta dagli azzurri con intelligenza estrema, grazie ad atleti capaci di approfittare ampiamente dei una situazione sui generis caratterizzata dalla totale assenza dei colleghi russi e dal cosiddetto ricambio generazionale tipico dell’anno post olimpico.
In sostanza, nelle circostanze in cui si poteva e doveva andare all’attacco, si è fatto centro. Nelle coppie d’artistico infatti Rebecca Ghilardi-Filippo Ambrosini e Sara Conti-Niccolò Macii hanno ottenuto, con merito, due accessi per l’atto finale, catturando l’attenzione per motivi diversi. I primi infatti, ad eccezione degli elementi di salto in parallelo, hanno sfoggiato una buona crescita nelle components e soprattutto una solidità nelle difficoltà d’insieme che comincia ad essere davvero significativa. I secondi invece si sono distinti per freschezza, affinità e tecnica, rendendosi autori di un vero e proprio exploit avvenuto dopo una sola stagione internazionale a pieno regime.
Al PalaVela, con potenzialmente le prime due posizioni prenotate da Miura-Kihara e da Knierim-Frazier, gli italiani daranno vita a una bellissima battaglia per il gradino più basso del podio, consapevoli della forza dei canadesi Stellato Dudek-Deschamps e delle mine vaganti Chan-Howe. Ma c’è di più. Perché il ghiaccio della Mole sarà anche occasione di un primo, interessantissimo, confronto diretto interno, fattore che metterà ulteriore pepe alla disputa.
Anche se facilmente pronosticabile, le due vittorie di Charléne Guignard-Marco Fabbri hanno dato molte più risposte rispetto a quello che si pensava all’inizio di questa competizione itinerante. Al momento infatti gli allievi di Barbara Fusar Poli possono vantare il secondo punteggio totale più alto, 213.74, circa sei punti in meno di Gilles-Poirier, apparsi in forma a dir poco strepitosa tanto da sfiorare i 220 a Espoo (219.49). In Finale l’ago della bilancia potrebbe rivelarsi la rhythm dance, valutata circa 83.52 ad Angers e 86.30 a Sheffield. L’obiettivo per gli azzurri dunque potrebbe essere quello di cercare di attestarsi in zona 87 nel segmento più breve, quota già raggiunta al Lombardia Trophy, proprio per non perdere eccessivo terreno sui diretti avversari e mantenere a debita distanza gli eventuali inseguitori.
Di enorme significato anche quanto fatto da Daniel Grassl che, dopo aver scritto la storia qualificandosi per la prima volta in una Finale del Grand Prix in campo Junior, tre anni dopo ha aggiunto un’altra pagina staccando il ticket nella massima categoria vincendo in modo convincente l’appuntamento di Sheffield conquistando l’altissimo punteggio di 264.35, il tutto con delle performance caratterizzate da delle strategie conservative. Il tema in vista di Torino sarà proprio capire in che direzione si muoverà l’altoatesino trapiantato in quel di Boston: proverà ancora su due programmi puliti puntando sulla qualità o tenterà di alzare vistosamente l’asticella confezionando due quadrupli nello short e quattro nel libero come fatto alla Warsaw Cup 2022? Lo scopriremo tra meno di due settimane.
Nota di merito infine per Matteo Rizzo, davvero sfortunatissimo nell’essere inserito nell’ostica tappa giapponese dell’NHK Trophy misurandosi con una concorrenza agguerritissima. Poco male, perché il gioiellino di Franca Bianconi in occasione delle sue gare ha mandato un chiarissimo messaggio ai rivali, mostrandosi rispetto allo scorso anno più dotato tecnicamente (oramai il quadruplo toeloop e il quadruplo loop sono fissi nei suoi layout) e molto solido sul profilo delle components, tutti fattori che lasciano ben sperare in vista dei Campionati Europei previsti a gennaio.
Foto: LaPresse