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Pentathlon, ufficiale: addio equitazione! Introdotta la corsa ad ostacoli verso Los Angeles 2028

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Il cambiamento. La notizia era già nota: il pentathlon moderno cambierà il suo format e ci saranno dei mutamenti che possono far discutere. La storica pratica multisportiva del soldato ideale, inventata da Pierre de Coubertin che desiderava la rappresentazione di un atleta in grado di sparare, correre, nuotare, usare la spada e cavalcare, cambierà pelle.

Il congresso dell’Uipm, la federazione internazionale, riunito online, con l’83.3% dei voti favorevoli, ha dato il via libera alla mozione che elimina l’equitazione dall’elenco di discipline, come riportato dalla Gazzetta dello Sport di stamane. Ciò è da ricondurre all’orrenda vicenda delle Olimpiadi di Tokyo 2020, quando la tedesca Annika Schleu prese a frustate a sangue il suo cavallo, Saint Boy, “reo” di rifiutare un ostacolo.

La conseguenza fu la squalifica dell’atleta teutonica, ma quanto accaduto nei Giochi giapponesi ha portato la federazione del pentathlon a riflettere sul futuro della disciplina. Il problema fondamentale era che i concorrenti non potevano conoscere in anticipo il proprio cavallo. Prima della prova di equitazione, infatti, gli animali venivano assegnati con sorteggio agli atleti. Non c’era tempo di stabilire un feeling ideale per affrontare la prova di salto a ostacoli, la terza delle cinque gare affrontate dopo la gara di spada e i 200 stile libero a nuoto.

E così, sin dai Mondiali giovanili e le rassegne continentali del prossimo anno, valutando il tutto in chiave olimpica per il dopo Parigi 2024, si è pensato a una novità. Si tratta delle corse a ostacoli dell’American Ninja Warrior, una prova nella quale superare scivoli, tratti con funi, pneumatici ecc.

A questo punto, la palla passa al CIO che dovrà avallare tale proposta in vista di Los Angeles 2028. In questo contesto, comunque, resterebbero le altre quattro discipline, ovvero scherma, nuoto, tiro laser e corsa.

Foto: LaPresse

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