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Rugby femminile, Mondiali 2022: Nuova Zelanda campione del mondo! All’Inghilterra non basta la maul, pesa l’espulsione dopo 20 minuti

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Cala il sipario in Nuova Zelanda sulla Rugby World Cup 2022, il torneo iridato femminile che oggi ad Auckland ha visto andare in scena il suo ultimo atto. All’Eden Park, infatti, sono scese in campo le padrone di casa della Nuova Zelanda e l’Inghilterra per la finalissima. Ecco come è andata.

Partenza fortissima dell’Inghilterra, che fin dal calcio d’inizio mette sotto pressione la Nuova Zelanda. E bastano tre minuti alle ospiti per andare in meta con Ellie Kildunne per il 7-0 iniziale. Provano a reagire le Black Ferns, soffrono però tanto la difesa asfissiante delle inglesi, al 7’ vanno sulla piazzola per un’infrazione avversaria, ma Renee Holmes non trova i pali e nulla di fatto. Insiste la Nuova Zelanda, prova a sorprendere l’Inghilterra con la velocità di Portia Woodman, ma non hanno la capacità di creare azioni coerenti e non sfondano. Sfondano, invece, le inglesi al 13’, con una maul devastante cui non può rispondere la squadra di casa ed è Amy Cokayne a schiacciare per il 14-0. Torna a spingere la Nuova Zelanda, ma ancora una volta manca la concretezza, ma al 15’ match che rischia di cambiare. Lydia Thompson placca in ritardo e al volto Portia Woodman e il Tmo porta l’arbitro a estrarre il cartellino rosso. Inglesi in inferiorità per oltre un’ora, mentre le Black Ferns perdono la Woodman, brutto colpo per entrambe le squadre. E subito va in meta la Nuova Zelanda, che dalla touche fa partire la maul ed è Georgia Ponsonby a schiacciare per il 14-7.

Nonostante la ragazza in meno, però, colpiscono subito le inglesi e lo fanno ancora con una maul devastante. Non possono nulla le Black Ferns, che vengono spinte indietro di 22 metri e alla fine è Marlie Packer ad andare fino in fondo e punteggio che va sul 19-7. Inghilterra che, però, è anche molto fallosa oggi e concede chance alle avversarie. E al 25’ proprio dalla touche offensiva il pallone va al largo da un lato all’altro, arriva alla nuova entrata Ayesha Leti-l’iga, che accelera e va oltre per il 19-14. Ancora è la maul inglese a far male alle padrone di casa, che però questa volta si salvano, mentre Zoe Aldcroft resta a terra stordita e deve uscire. Alla mezz’ora meta in contropiede della Nuova Zelanda, le ragazze fanno festa, ma il gioco era fermo per un vantaggio e nulla da fare. E dalla seguente punizione arriva l’ennesima maul inglese e arriva la quarta meta, con le Black Ferns incapaci di rispondere ed è ancora la Cokayne a schiacciare il 26-14. Troppe le palle perse neozelandesi, ma al 40’ l’ennesimo fallo inglese permette ancora una volta a chi attacca di far partire la sua maul. E ancora una volta la difesa è carente e questa volta è Amy Rule a schiacciare e si va al riposo sul 26-19 per l’Inghilterra.

Shock a inizio ripresa. Pronti, via, palla alla Nuova Zelanda poco fuori dai suoi 22 metri e ovale che vola veloce al largo, gioco tra Stacey Fluhler e Renee Holmes, poi ovale che torna alla Fluhler che va fino in fondo e dopo 40 secondi match che va sul 26-24. Le due squadre continuano a giocare a viso aperto, continui cambi di fronte e grande equilibrio in campo, con le Black Ferns che si affidano alle loro frecce al largo e inglesi che continuano a puntare sulla maul. E al 47’ arriva un ottimo 50/22 di Kendra Cocksedge, touche per la Nuova Zelanda, poi sul prosieguo della lunga azione palla che arriva a Krystal Murray e Black Ferns che per la prima volta passano in vantaggio 29-26, con l’Inghilterra che a inizio ripresa sembra subire tanto l’inferiorità numerica. Ma la giocatrice in meno non si sente in mischia e in maul e, così, ecco che al 54’ prima arriva fallo in mischia e poi dalla seguente maul terza meta di Cokayne e Inghilterra di nuovo avanti 31-29.

Nuova Zelanda che prova ad alzare l’intensità difensiva in un match dominato dagli attacchi, ma poi spreca un paio di buone occasioni in attacco con il match entrato nell’ultimo quarto. La stanchezza inizia a farsi sentire e aumentano gli errori da entrambi i lati del campo. E al 65’ nuovo placcaggio alto, questa volta di Kennedy Simon contro Abby Dow e cartellino giallo, perché a differenza di Thompson arriva prima la spalla della testa nell’impatto. Rallenta ritmo e intensità ad Auckland ed è una fiammata al 72’ a cambiare tutto. Azione spettacolare della Nuova Zelanda, scatta una bellissima Stacey Fluhler, offload al limite ma perfetto per Ayesha Leti-l’iga e meta del nuovo sorpasso e Black Ferns avanti 34-31. Match ancora tutto da decidere mentre si entra negli ultimi 5 minuti della partita. Inghilterra che torna a spingere, obbliga la Nuova Zelanda a diversi falli e britanniche che dalla touche hanno la chance di vincere a tempo scaduto. Ma l’ultima rimessa viene rubata dalla Nuova Zelanda che vince e trionfa nonostante gli sfavori dei pronostici.

Foto: World Rugby via Getty Images

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