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Rugby, il ct Kieran Crowley esulta: “Gli azzurri erano disposti a morire per la maglia. L’Australia non ci ha sottovalutato”

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Una vittoria storica, la seconda a Firenze dopo quella con il Sudafrica, e ora restano solo All Blacks e Inghilterra imbattute contro l’Italia. Un 28-27 ricco di sofferenze, che rischiava la beffa a tempo scaduto, ma gli azzurri guidati da Lucchesi, Capuozzo e i fratelli Cannone hanno giocato una partita stupenda e hanno vinto un match incredibile. E la gioia si vede anche dalle parole di coach Crowley.

“Sicuramente festeggeremo stasera, una vittoria di questo tipo in un test-match ufficiale richiede anche di sapersi godere i momenti positivi”, esordisce il tecnico azzurro in una conferenza stampa mai così affollata. “C’è tanto da imparare da una gara come questa, oggi i ragazzi hanno dimostrato che erano disposti a morire per la maglia, e questo è un valore importantissimo che va loro riconosciuto, e da cui partire sempre. Con l’Australia abbiamo peraltro esplorato alcune soluzioni nuove nel nostro gioco, che sono riuscite molto bene, sono davvero soddisfatto”. 

Prosegue il c.t. neozelandese: “Battere l’Australia è un grande risultato, lo sport a volte ti sorride facendoti vincere di un punto, altre volte no facendoti perdere per quello stesso punto. Il significato di un risultato così è importante per la gente, per il movimento, ma soprattutto per la squadra, che dà sempre il 110% in ogni singolo allenamento. Se lo meritano davvero, sono felice principalmente per loro”.

Netta la considerazione di Crowley alla domanda sulla supposta sottovalutazione dello staff australiano per la formazione decisa alla vigilia: “Nessuna mancanza di rispetto: la rosa dei Wallabies è ampia, sono tutti atleti del Super Rugby, del Top 14, della Premiership, ed è giusto che un allenatore voglia mettere alla prova tutti nell’ambio di un tour come questo”.

Sul progetto nato un anno fa: “È passato un anno da quando questo gruppo ha cominciato il suo percorso: stiamo costruendo la nostra identità, senza copiare o ispirarci a qualcun altro. È un percorso, che a volte può avere anche dei momenti negativi: vogliamo guadagnarci il rispetto dei nostri avversari, partita dopo partita, lavorando sulle nostre caratteristiche per metterle nelle migliori condizioni di esprimere appieno il nostro potenziale”.

Sull’attitudine in campo dei suoi ragazzi: “Stiamo provando cose nuove, è vero, fin dallo scorso Sei Nazioni: la riuscita di un sistema, l’efficacia di una qualunque struttura, passa però solo ed esclusivamente dall’attitudine dei ragazzi, a volte può funzionare, a volte no, ma il loro impegno è sempre massimale e come allenatore questo è l’aspetto per me più importante. Parlando in particolare del triangolo arretrato con Capuozzo, Ioane e Bruno, sicuramente oggi è stato protagonista, ma la nostra ricerca di allargare il gruppo è in continua evoluzione, e non si fermerà certo dopo questa vittoria”.

Foto: Ettore Griffoni – LPS

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