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Rugby, pagelle Italia-Australia 28-27: Ange Capuozzo e Pierre Bruno incontenibili, Lucchesi gladiatore

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PAGELLE ITALIA-AUSTRALIA 28-27

Danilo Fischetti, 8: giganteggia in mischia, è una garanzia nei placcaggi, sostanzialmente non sbaglia nulla. Partita di una solidità estrema.

Gianmarco Lucchesi, 10: un pilone con l’agilità di un trequarti! Impressionanti alcune accelerazioni in campo aperto che hanno letteralmente tagliato in due la difesa australiana. Un gladiatore vero.

Simone Ferrari, 7,5: tanto lavoro sporco, faticatore instancabile, in mischia risulta fondamentale per mettere in difficoltà gli Aussies.

Niccolò Cannone, 8: fisicità prorompente, si fa valere in mischia e nelle maul, difficilmente sbaglia una scelta.

Sebastian Negri, 7,5: poco appariscente, ma è uno dei segreti dell’arcigna difesa italiana. Con il suo fisico da corazziere non teme i colossi oceanici e non fa passare nessuno!

Michele Lamaro, 8: capitano coraggioso, interpreta egregiamente le due fasi di gioco, soprattutto ha il merito di mantenere tranquilla la squadra nei momenti spartiacque della partita. Un gigante.

Lorenzo Cannone, 8,5: incontenibile, una vera furia. Quando parte in quinta è difficile da placcare e consente sempre agli azzurri di avanzare. Una vera forza della natura, giocatore imprescindibile. E ha solo 21 anni…

Stephen Varney, 8,5: partita di grandissima sagacia tattica. Sa interpretare i momenti di un match: capisce quando è il momento di accelerare o di rallentare il gioco. Scelte spesso essenziali, ma ma corrette. Una prova magistrale da parte del mediano di mischia di origine gallese. Ha giocato da veterano, malgrado sia un classe 2001…

Tommaso Allan, 7,5: un mediano di apertura che garantisce una superba affidabilità in fase difensiva. Dà brio e velocità alle azioni azzurre, fa valere l’esperienza. Pesa però qualche errore di troppo con i calci piazzati, per fortuna non decisivi.

Montanna Ioane, 8,5: nel primo tempo è una vera e propria forza della natura, un tornado che si abbatte sulla difesa dell’Australia. Quando va in progressione diventa difficile da arginare. Cala nella ripresa, ma resta una partita di enorme caratura.

Luca Morisi, 7,5: quando viene chiamato in causa, risponde presente. È uno dei giocatori più esperti di questa giovane Nazionale, non si fa prendere dalla foga e non commette sbavature.

Juan Ignacio Brex, 7: forse il meno brillante tra i trequarti azzurri. Un paio di errori per l’italo-argentino, tutto perdonabile in una giornata come quella odierna.

Pierre Bruno, 9: firma la prima meta dell’Italia, quando accelera sembra arare il prato. Un’ala che l’Italia cercava da tempo, peraltro affidabile anche nei placcaggi.

Ange Capuozzo, 10: un fuoriclasse, un autentico gioiello. Forse l’Italia non aveva mai avuto un estremo di tale levatura. Firma due mete, e che mete! Dà sempre la sensazione di poter colpire in qualsiasi momento. Quando va in progressione, sembra quasi spiccare il volo. Era stato l’eroe della storica vittoria a Cardiff, oggi mette la firma su un altro capolavoro e proietta gli azzurri in una nuova dimensione.

Tommaso Menoncello, 7,5: si fa valere nel finale infuocato, non vacilla ed anzi si esalta nella battaglia. Altro ragazzo di 20 anni di grande avvenire.

Edoardo Padovani, 6,5: entra nel finale al posto di Allan, fallisce un calcio (da quasi metà campo, va detto) che avrebbe potuto chiudere i conti.

Toa Halafihi e David Sisi, 6,5: pochi minuti per entrambi, ma di sostanza. Partecipano alla trincea finale.

Pietro Ceccarelli, 7: dà respiro in mischia, non fa rimpiangere Ferrari.

Giacomo Nicotera, 7: difficilissimo entrare per sostituire il debordante Lucchesi, tuttavia lo fa con personalità e non sfigura.

Ivan Nemer, 7: utile anche l’apporto del subentrato pilone italo-argentino. Un ricambio all’altezza.

Foto: LivePhotoSport

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