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Rugby, Test Match: Italia, un novembre da urlo. Ora servono conferme guardando ai Mondiali

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Si è chiuso il novembre internazionale del rugby italiano e gli azzurri di Kieran Crowley salutano con due vittorie e una sconfitta. Era il pronostico alla vigilia del presidente Marzio Innocenti, ma probabilmente ben pochi si sarebbero attesi quello che si è visto in campo tra Padova, Firenze e Genova.

L’esordio con le Samoa era l’ostacolo più insidioso. Nonostante i pacifici fossero l’avversaria più scarsa, proprio il rischio di prendere sottogamba la partita era dietro l’angolo. Invece Garbisi e compagni hanno giocato una partita solida, mostrato fin da subito l’ottimo lavoro fatto in fase difensiva, mentre palla in mano hanno subito dato spettacolo dominando il match.

La sfida con l’Australia era quella in cui sognare, visti gli alti e bassi cui i Wallabies ci hanno abituato. E l’Italia ha sfruttato ogni errore avversario per conquistare la prima vittoria nella storia contro gli australiani e ha rischiato di dover recriminare. La vittoria è arrivata di strettissima misura e la trasformazione sbagliata a tempo scaduto ha salvato gli azzurri, ma a Firenze si è vista un’Italia veramente spettacolare palla in mano, solida, convinta e i soli errori dalla piazzola hanno impedito di chiudere la sfida con ampio anticipo.

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Si è chiuso con il netto ko di Genova con il Sudafrica, ma match da valutare al di là del punteggio. L’Italia non solo ha retto un tempo, crollando nella ripresa per la stanchezza e per il valore assoluto della panchina sudafricana, ma come con Samoa e Australia ha mostrato grandissimo livello difensivo (tolti gli errori costati cari nella ripresa) e buoni spunti in attacco. Insomma, una sconfitta ma che dimostra che questo novembre si è vista un’altra Italia rispetto al recente passato. Convinta, cattiva e con un gioco di qualità palla in mano. E a meno di un anno dai Mondiali un segnale importantissimo da confermare tra pochi mesi al Sei Nazioni.

Guardando ai singoli, sopra tutti vanno sicuramente segnalati Ange Capuozzo e Lorenzo Cannone. Il trequarti italo-francese si è confermato a livelli altissimi in tutte e due le partite giocate con Australia e Sudafrica, ha marcato tre mete spettacolari, ma soprattutto dimostra di essere un vero e proprio crack palla in mano. Il più giovane dei fratelli Cannone, invece, all’esordio ha messo in scena tre prestazioni di assoluto livello, concrete e intelligenti facendogli subito guadagnare un ruolo da protagonista.

Foto: Federugby via GettyImages

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