Salto con gli sci

Salto con gli sci, Coppa del Mondo Wisła 2022. La località polacca è “terra di nessuno”. Avremo un nuovo vincitore?

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La Coppa del Mondo di salto con gli sci, sia maschile che femminile, prenderà il via già nel weekend del 5-6 novembre, in netto anticipo rispetto alle abitudini. Abbiamo già spiegato in altra sede genesi e motivazioni alla base di questo singolare opening che rappresenta, a tutti gli effetti, un autentico esperimento. Andrà quindi preso come tale, valutandone pro e contro, soprattutto considerando come si gareggi in un contesto dalla tradizione ormai secolare.

A Wisła il salto con gli sci è praticato sin dagli anni successivi alla prima guerra mondiale. Un trampolino artificiale, denominato Malinka, venne eretto già nel 1933, diventando un punto fermo come centro di allenamento e teatro di competizioni nazionali. Cionondimeno la località polacca ha potuto affacciarsi in ambito internazionale solo a inizio XXI secolo, ovvero nel momento in cui l’idolo locale Adam Małysz si è imposto a livello globale. In questo modo è stato possibile ricevere i finanziamenti necessari per costruire un impianto all’altezza della Coppa del Mondo. Il vecchio Malinka è stato abbattuto per fare spazio a un nuovo trampolino, intitolato proprio a Małysz e completato nel 2008. Wisła è entrata nel calendario del massimo circuito a partire dall’inverno 2012-13, diventando immediatamente tappa fissa.

Finora questo borgo della Slesia ha ospitato undici gare individuali valevoli per la Sfera di cristallo, nelle quali si sono imposti ben dieci atleti diversi. L’unico in grado di vincere 2 volte è stato Kamil Stoch, mattatore di entrambe le competizioni andate in scena nel gennaio 2017. Dunque l’anarchia impera, perché nessun saltatore è ancora riuscito a primeggiare su questo trampolino in due differenti inverni!
Gli altri uomini in attività capaci di imporsi in questo contesto sono i tedeschi Andreas Wellinger (2014) e Markus Eisenbichler (2020); gli austriaci Stefan Kraft (2015) e Jan Hörl (2021); il ceco Roman Koudelka (2016), il giapponese Junshiro Kobayashi (2017), il russo Evgenii Klimov (2018) e il norvegese Daniel-Andre Tande (2019).

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Se si guarda ai podi, sono addirittura diciotto (più uno) gli atleti tuttora in azione ad aver raccolto almeno un piazzamento nella top-three. Anche questa graduatoria è comandata da Stoch, unico a essere arrivato a quota 5. Il veterano polacco è però braccato da Kraft.
5 – STOCH Kamil [POL] (2-2-1)
4 – KRAFT Stefan [AUT] (1-1-2)
2 – TANDE Daniel-Andre [NOR] (1-1-0)
2 – WELLINGER Andreas [GER] (1-0-1)
1 – KOBAYASHI Junshiro [JPN] (1-0-0)
1 – KOUDELKA Roman [CZE] (1-0-0)
1 – KLIMOV Evgeniy [RUS] (1-0-0)
1 – EISENBICHLER Markus [GER] (1-0-0)
1 – HÖRL Jan [AUT] (1-0-0)
1 – PREVC Peter [SLO] (0-1-0)
1 – LEYHE Stephan [GER] (0-1-0)
1 – LANISEK Anze [SLO] (0-1-0)
1 – GEIGER Karl [GER] (0-1-0)
1 – LINDVIK Marius [NOR] (0-1-0)
1 – HAYBÖCK Michael [AUT] (0-0-1)
1 – PREVC Domen [SLO] (0-0-1)
1 – KOBAYASHI Ryoyu [JPN] (0-0-1)
1 – HUBER Daniel [AUT] (0-0-1)
Il “più uno” è Noriaki Kasai, formalmente ancora in attività nonostante abbia 50 anni e ormai gareggi solo nel circuito interno giapponese. Il nipponico vanta un terzo posto.

Volgendo lo sguardo ai vari movimenti nazionali si nota un grande equilibrio. Dopo il 2020 il ruolo di potenza egemone era stato assunto dalla Germania, prontamente però raggiunta dall’Austria in una situazione molto fluida.
7 (2-3-2) – GERMANIA
7 (2-1-4) – AUSTRIA
6 (2-3-1) – NORVEGIA
5 (2-2-1) – POLONIA
3 (1-0-2) – GIAPPONE
3 (0-2-1) – SLOVENIA
1 (1-0-0) – REP.CECA
1 (1-0-0) – RUSSIA
Interessante notare come tutti i podi della Polonia siano stati firmati da Stoch. Si può inoltre evincere come l’impianto dica sovente male agli sloveni.

Capitolo Italia. Tra gli azzurri in attività va rimarcato come questo trampolino abbia regalato un piazzamento in zona punti ad Alex Insam. Il gardenese si è classificato 28° nella gara disputata il 18 novembre 2018.

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