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Salto con gli sci, l’Italia femminile spera nelle sorelle Malsiner, attanagliate però da “Intermissum progressum”

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Nel settore femminile, l’Italia del salto con gli sci ha ambizioni più elevate rispetto a quanto non possa accadere in campo maschile. D’altronde le dinamiche del circuito riservato alle donne sono differenti, pertanto anche nazioni di secondo piano possono provare a lasciare estemporaneamente il segno. Sia chiaro, non si parla di essere protagonisti in termini assoluti, sarebbe capzioso generare aspettative esagerate. Cionondimeno, è indubbio come le azzurre possano provare a strappare qualche piazzamento di prestigio, in particolar modo con Lara Malsiner.

La ventiduenne originaria della Val Gardena in passato è stata persino capace di salire sul podio in Coppa del Mondo. Dobbiamo però tornare al febbraio 2020 e a un trampolino minuto qual è quello di Hinzenbach. Non si tratta di un caso, perché pregi e difetti del soggetto sono risaputi. Saltatrice molto istintiva, dotata di qualità atletiche naturali soprattutto in fase di stacco, l’altoatesina ha da sempre limiti in termini aerodinamici. A dispetto di questi connotati, ha saputo togliersi soddisfazioni anche in impianti di grandi dimensioni (non si chiude nella top-10 a Lillehammer per pura fortuna), ma tempo addietro la sua evoluzione si è interrotta, sino ad accartocciarsi e a tramutarsi in un’involuzione.

Riuscirà Lara Malsiner a riannodare il filo pendente? In caso affermativo, allora aspettiamoci di vederla galleggiare costantemente nelle posizioni tra la quindicesima e la venticinquesima, con qualche saltuaria puntata nei quartieri più nobili delle classifiche. Porre obiettivi più ambiziosi appare, al momento, fuori luogo.

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La dinamica dell’intermissum progressum riguarda anche la sorella minore Jessica, di due anni più giovane. Dopo aver vissuto un periodo in cui è stata in grado di entrare regolarmente in zona punti, la ventenne gardenese ha visto calare la propria competitività. Anche per la terzogenita della famiglia (la venticinquenne Manuela si è invece ritirata da tempo, affossata dagli infortuni) il tema forte del 2022-23 sarà la possibilità di tornare al livello a cui si è proposta in passato. Nel suo caso, l’aspirazione può essere proprio quella di fare capolino fra le prime trenta quante più volte possibile.

Il resto del movimento italiano, invece, non ha (ancora?) il livello per rompere il ghiaccio in Coppa del Mondo. Potenziale alla mano, la diciassettenne tarvisiana Martina Zanitzer può essere considerata la numero tre della squadra. Però attualmente non le si può chiedere nulla più che provare a superare occasionalmente le qualificazioni. Discorso simile anche per l’altra Martina, la più navigata Ambrosi, ventunenne trentina forte già di qualche esperienza nel circuito maggiore. Si vedrà, poi, quale crescita potranno avere le varie teenager in rampa di lancio, ma il loro sviluppo dovrà giocoforza avvenire nel medio-lungo periodo.

Foto: La Presse

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